Un video fa discutere animatamente i tifosi Ferrari sui social: Sainz, Leclerc o il ritorno del Cavallino, qual è la “dittatura giusta”?
Un video pubblicato dall scuderia di Maranello fa discutere animatamente sui social network i tifosi della Ferrari: qual è la “dittatura giusta” in vigore a Singapore?
Il successo nella notte di Singapore ha addolcito una stagione che, a Maranello, aveva fino a quel momento fornito solo amari verdetti. Nessuno era riuscito a scalfire il dominio Red Bull griffato Max Verstappen. Nessuno fino alla prima tappa del 2023 in estremo Oriente: sul cittadino di Marina Bay la corazzata anglo-austriaca è scesa dall’Olimpo mostrandosi più umana e “concedendo” una chance agli avversari.
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Nella feroce bagarre per aggiudicarsi un briciolo di gloria la Ferrari è stata pronta a gettarsi sulla preda, facendo proprio il bottino. Sin dal venerdì la SF-23 è parsa a proprio agio, in particolar modo tra le mani di Carlos Sainz che, al sabato, ha firmato la pole position, battendo Russell ed il compagno Leclerc, distante 79 millesimi.
La Ferrari torna alla vittoria, la strategia è ottimale, Leclerc gioca il ruolo di uomo-squadra e Sainz trova la gloria. “Finalmente un po’ di serenità!”, potrebbe esclamare qualcuno. E invece no.
“La dittatura giusta”: il video che accende la discussione
Perché sui social le discussioni si alimentano molto facilmente, e a fungere da comburente è un post della Scudeira Ferrari stessa. Il video pubblicato dal team sui social riprende il festante momento dell’abbraccio a Sainz in parco chiuso: un momento lieto, nel quale però l’audio innesca l’ennesima, sterile ed inutile polemica.
“La dittatura giusta!”: questa è la frase che si percepisce ascoltando il video. A pronunciare il motto è un meccanico della Ferrari e le discussioni si accendono con grande facilità.
Sui social infatti da tempo si dibatte sul dualismo tra Leclerc e Sainz, spesso apparsi agli occhi dei tifosi come “due galli in un pollaio”, tanto da dare vita – sull’ormai ex Twitter – al tormentone della “dittatura monegasca”, in voga sin dal 2022 e incitata tra i tifosi del monegasco. Sull’onda del dibattito su quale pilota sia migliore e chi debba essere la prima guida nel team di Maranello, la discussione porta a sentenze trancianti.
Per alcuni la frase udita tra le pacche e gli abbracci a Carlos rappresenta una parodia del leitmotiv social, un’esultanza per qualcosa in contrapposizione a tale “dittatura monegasca”.
“Ecco che bell’ambiente che c’è in Ferrari!”, digita qualcuno su Twitter, dando per scontato che il meccanico in tuta rossa intenda con “dittatura giusta” una predominanza interna al team in cui Sainz precede Leclerc, come avvenuto a Singapore.
“Dittatura giusta”: un’inutile polverone
Ma si può davvero parlare di ciò? Davvero un tormentone tra alcuni tifosi su Twitter può arrivare al box Ferrari e scatenare tale diatriba ed attrito interno al team stesso?
Né “dittatura monegasca”, né “dittatura spagnola”. Una lotta intestina tra i piloti e le rispettive compagini nel box non sarebbe di certo una lieta prospettiva per la Ferrari tutta.
A Singapore l’unica “dittatura” spezzata è quella targata Red Bull, ma pensare che il meccanico si riferisca ad una “dittatura” griffata Ferrari è forse troppo poco invitante.
Che Leclerc e Sainz siano entrambi determinati a vincere non è un segreto. Le lotte in pista ci sono state, l’esempio di Monza è lampante, e ci saranno. Parlare però di clima teso tra i piloti o, addirittura, tra le crew di Charles e Carlos appare davvero un inutile complesso, un gioco di fantasia.
A Singapore l’unica “dittatura” spezzata è quella Red Bull.
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