Carlos Sainz teme che un fattore “estremo” possa influire sul risultato in Qatar.
Carlos Sainz è preoccupato per la presenza di un fattore “estremo” che potrebbe influire sul risultato della Ferrari in Qatar.
Normalmente in Qatar si corre a fine novembre, come è stato lo scorso anno. Le temperature sono decisamente più invernali, e non provocano troppi problemi ai piloti. Al contrario, quest’anno il weekend a Losail è stato anticipato a inizio ottobre, e non è proprio l’ideale con il caldo ancora persistente.
Le temperature nel deserto raggiungono picchi di 38-39 gradi di giorno, mentre la notte si scende a 25 e, in casi eccezionali, anche sui 30.
Sainz definisce questo clima un fattore “estremo” che potrebbe influenzare e non poco le prestazioni in pista della Ferrari, ma in generale di tutti i team. Il rischio è che ci si trovi di fronte a uno scenario simile a Marina Bay (Singapore), che è noto per il suo caldo eccessivo. I piloti, infatti, si sottopongono a un intenso allenamento per cercare di sopportare tali temperature.
Parlando della scelta di posizionare il Qatar nel calendario 2023 a inizio ottobre, Sainz ha affermato: “Penso che sia un caso un po’ estremo e spero che non si ripeta in futuro.”
Nel giovedì dedicato alle interviste ai media, lo spagnolo ha proseguito, sottolineando come dietro la scelta di tali date ci sia un grosso lavoro dietro. Tuttavia non può fare a meno di evidenziare come “i piloti soffrono il caldo”, e tutto lascia presagire a una gara “per niente confortevole.”
Carlos Sainz rimane comunque positivo, dato che a Singapore si era allenato molto bene, e sa come sopportare queste temperature: “Non sono preoccupato perché so che a Singapore fa molto, molto caldo. Lì ho fatto un buon weekend, quindi sono pronto.”
Crediti immagine di copertina: Scuderia Ferrari.
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