Lewis Hamilton è tornato a parlare di salute mentale, ripercorrendo gli inizi difficili della sua carriera.
Lewis Hamilton è tornato a parlare di un argomento a lui caro: la salute mentale, di cui ha sofferto fin da ragazzino. In una lunga intervista con il Sunday Times, il sette volte campione del mondo ha ripercorso gli inizi difficili della sua carriera sui kart che lo hanno portato a sprofondare in una fase molto delicata della sua vita.
Con 201 podi e 105 vittorie, il britannico è uno dei piloti più di successo nella storia della Formula 1. Dopo il debutto nella classe regina nel 2007, Hamilton vinse il primo dei suoi sette titoli l’anno successivo.
Eppure per il pluricampione, classe ’85, la vita è stata molto difficile. Il pilota Mercedes è stato vittima di razzismo durante l’infanzia a Stevenage, e ciò lo ha portato ad avere problemi di salute mentale già in tenera età.
“Quando avevo vent’anni ha affrontato delle fasi molto difficili. Ho lottato con la salute mentale per tutta la vita“, ha confidato Lewis Hamilton al Sunday Times.
“Ho sofferto di depressione. Fin da piccolissimo, avevo tipo 13 anni. Credo sia scaturito dalla pressione per le gare e le difficoltà a scuola. Il bullismo. Non avevo nessuno con cui parlare”.
Ancora oggi, Hamilton non nasconde di soffrirne ancora. “Ho parlato con una donna anni fa, ma non mi è stato di grande aiuto”, ha risposto alla domanda se avesse mai pensato di consultare uno psicologo. “Vorrei trovare qualcuno oggi.”
Nel corso della sua vita e della sua carriera, il 39enne britannico ha maturato nuove consapevolezze, e ha imparato a lasciarsi tutto alle spalle. “Impari cose che ti sono state tramandate dai tuoi genitori. Noti che ci sono dei modelli, vedi come reagisci e come puoi cambiarli”, ha spiegato.
“Quindi ciò che potrebbe avermi fatto arrabbiare in passato, oggi non mi fa arrabbiare. Sono molto più raffinato.”
Crediti immagine di copertina: Morgan Hancock/NurPhoto/Shutterstock
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