Senna, la miniserie Netflix che ripercorre la vita di Ayrton è un prodotto funzionante, ma con qualche riserva.
Quando Netflix annunciò la miniserie su Ayrton Senna, c’era il rischio che ne uscisse fuori un prodotto hollywoodiano o sullo stile di Formula 1: Drive to Survive. Invece, siamo di fronte a qualcosa di riuscito, sebbene abbia qualche riserva.
Inutile soffermarsi troppo sulla storia di Senna, che è nota a tutti. In sei episodi, la miniserie Netflix ripercorre la vita e la carriera di Ayrton, concentrandosi sui fatti più importanti. Dagli esordi ai kart, alla Formula Ford, fino ad arrivare all’esordio in F1. Gabriel Leone è timido nell’approccio con una delle più grandi figure della classe regina, ma lentamente si sbottona ed è in pista che il suo Ayrton Senna prende vita.
Senna: cos’ha funzionato nella miniserie Netflix
Chi si aspetta un prodotto hollywoodiano deve ricredersi. La miniserie è stata girata in Brasile e prodotta con l’aiuto della famiglia di Ayrton. E’ quindi un prodotto supervisionato e attento nei dettagli. Ovviamente siamo pur sempre nell’ambito della fiction, quindi la storia di Senna è leggermente romanzata – ma non potrebbe essere altrimenti: è una serie tv, non un documentario – ma ciò non cambia il risultato.
In Senna funzionano le spettacolari sfide su pista, soprattutto nel confronto tra il brasiliano e Alain Prost. Netflix dedica un intero episodio alla rivalità tra i due campioni del mondo, per poi estendersi nei successivi. La miniserie pone l’attenzione su l’Ayrton pilota, il suo carattere e il suo stile di guida. Vengono riprodotti i celebri eventi del mondiale ’89, dove l’antagonismo tra Senna e Prost era ai massimi livelli. Una competizione malsana percepita anche sullo schermo e che rende molto bene sulla scena.
Particolare attenzione viene dato al weekend del Gran Premio di San Marino del 1994. Il finale è da pelle d’oca perché ripercorre tutte le fasi salienti di quel tragico fine settimana, fino al drammatico incidente di Senna alla curva del Tamburello.
Senna: cosa non ha funzionato nella miniserie Netflix
Gabriel Leone ha una somiglianza impressionante con Ayrton Senna, ma a volte non riesce ad esprimere al meglio la sua carismatica personalità. Ne esce quindi un ritratto poco sviluppato che non coglie a fondo l’animo dell’uomo Ayrton, prima ancora del pilota Senna.
Kaya Scodelario interpreta una giornalista di fantasia che diventa poi estimatrice di Senna. Il personaggio appare un po’ fuori luogo, e sembra creato apposta per aggiungere un elemento di finzione alla storia e farla interagire con il pilota.
In sei episodi è ovviamente difficile tracciare l’intera carriera di un’icona della Formula 1, quindi mancano all’appello altri eventi che hanno caratterizzato la sua vita. Senna, però, fa un buon lavoro scenico nel riprodurre in maniera piuttosto fedele gli scontri in pista, così come il cast nell’interpretare alcune delle figure più leggendarie di questo sport.
Crediti immagine di copertina: Netflix
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter