Leclerc analizza le difficoltà di Silverstone, a partire da una strategia iniziata con un pit-stop forse troppo anticipato, visto lo scarso degrado.
Al termine del Gran Premio di Silverstone la Ferrari non può dirsi soddisfatta: Charles Leclerc analizza le difficoltà riscontrate nella corsa inglese, da una strategia iniziata con un pit-stop forse pianificato troppo presto fino ai complicati frangenti dopo la Safety Car.
L’analisi di Charles Leclerc avviene ai microfoni di Sky Sport Italia. Intervistato da Mara Sangiorgio, il monegasco della Ferrari ha ripercorso le fasi di una gara complicata per il Cavallino Rampante, culminata con una P9 finale.
La disamina di Charles inizia dalla strategia: “Nel primo stint il degrado non era tanto. Poi ci siamo fermati un po’ presto, forse perché George avrebbe fatto il contrario. Forse se fossimo rimasti in pista lui avrebbe fatto il pit-stop.”
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“Se quello è il motivo lo capisco”, prosegue. Poi volta pagina e guarda alla Safety Car: “Siamo stati sfortunati anche sotto la SC: ci siamo fatti passare da tantissimi piloti. Dopo era impossibile sorpassare, Alex (Albon, ndr) aveva DRS ad ogni giro, era impossibile fare un sorpasso.”
Silverstone si è dimostrata effettivamente più ostile rispetto ad altri circuiti. Il vero problema non è stato la strategia, ma il ritmo: “Abbiamo faticato nelle curve veloci, soprattutto in trazione abbiamo faticato molto rispetto agli altri.”
Montare la gomma media sotto Safety Car è stata però la scelta giusta: “Da parte mia sono sicuro fosse la decisione giusta. Sono certo che la media nuova fosse più performante della soft già usata. Il problema è però sempre lo stesso: davanti a noi c’era un treno di vetture con DRS, sorpassare era impossibile.”
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