Chiuso il sipario sulla prima giornata dei Test del Bahrain. Per la Ferrari un intenso programma di prove, con tante luci e qualche ombra.
Con la notte che cala sul Bahrain, si chiude la prima giornata dei test prestagionali di F1. In cima alla classifica Max Verstappen, su una Red Bull solida e veloce, ma forse troppo sovrasterzante. Caratteristica, questa, che la accomuna alla nuova SF-23, bella e veloce al mattino, scorbutica e “saltellante” al pomeriggio. Per Sainz e Leclerc è stata una sessione senz’altro di scoperta, con tante configurazioni diverse portate in pista e normali operazioni di raccolta dati.
La Scuderia Ferrari ha completato 136 giri totali, che corrispondono a 736 chilometri. Dal comunicato ufficiale del Cavallino Rampante si evincono gli obiettivi di giornata: mappare l’aerodinamica della vettura, per confermare i dati raccolti in galleria del vento; controllare le funzionalità della monoposto, su di un chilometraggio aumentato rispetto ai 115km di Fiorano; ultimo, ma non meno importante, permettere ai due piloti di prendere confidenza con la SF-23.
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Carlos Sainz, protagonista della mattinata per la Rossa, chiude la sessione al terzo posto, girando in 1:33.253, a quattro decimi da Verstappen. Un programma di prova positivo, che ha visto lo spagnolo a suo agio sulla monoposto. Curioso è stato il caso del musetto della SF-23, che è stato visto “ammaccarsi” a causa della pressione dell’aria in rettilineo: un effetto quasi sicuramente non voluto, ma di banale risoluzione, rinforzandone il materiale.
A Charles Leclerc, invece, è toccato forse un programma di setup più complesso. La sua Ferrari ha sofferto di porpoising per ampi spezzoni del pomeriggio, oltre ad un difficile sovrasterzo. 4° tempo finale per il monegasco, girando in 1:33.267, 14 centesimi dietro il compagno di squadra.
Probabile causa del saltellamento sono i test svolti sull’altezza da terra della monoposto. In ogni caso, va rimarcato l’utilizzo di un’ala a medio carico per la Ferrari, a differenza della passata stagione, che ne imponeva al Cavallino una a carico medio-alto: la SF-23 produce più carico dal fondo, rimarcando, forse, la risoluzione delle problematiche legate all’efficienza aerodinamica.
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