Siamo ormai giunti all’ultimo giorno di test, è il momento di fare il punto su ciò che abbiamo visto. La Ferrari, così come le altre scuderie, ha adottato un approccio modulare della sua vettura a Barcellona.
La prima sessione di test è fondamentale per i team, devono verificare nel minor tempo possibile tutte le soluzioni pensate durante l’inverno. Per fare ciò, Ferrari come gli altri team, hanno portato in pista una vettura modulare: cosa vuol dire? Le scuderie hanno predisposto in alcune zone della vettura dei pannelli, possono così sostituire quella superficie in modo rapido. Un’altro vantaggio riguarda la riduzione dei costi, pezzi piccoli hanno un prezzo minore di produzione, fondamentale in ottica budget cap. Nel dettaglio superiore notiamo moltissime viti sui bordi del profilo, queste servono sia per l’assemblaggio della vettura, ma dividono anche la pancia in moduli. Vediamo infatti come la B dello sponsor Ray Ban sia tagliata. Questa sconnessione può crearmi un aumento della drag, nella vettura finale non sarà presente.
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Mercedes, Williams e Red Bull
Anche Mercedes, Williams e Red Bull hanno utilizzato un approccio simile. Nel caso delle Frecce d’Argento, durante la presentazione, era presente un pannello al posto di quelle branchie. Gli ingegneri hanno quindi sostituito solo quella parte della vettura inserendo gli sfoghi per l’aria calda. Anche la Williams ha adottato una soluzione simile. Come si nota dall’immagine, sulla superficie del cofano motore e della pancia, troviamo dei pannelli evidenziati dai loro contorni.
Questo tipo di vetture vengono utilizzate solo durante la fase di sviluppo, la macchina finale avrà tutte le superfici senza discontinuita ma soprattutto con il minor numero di viti possibile. La vite ha sicuramente un peso trascurabile rispetto alla vettura, ma in un giro veloce dove contano i millesimi di secondo anche solo 100 grammi possono fare la differenza. Le vetture che vedremo in Bahrain nei prossimi test saranno sicuramente diverse da quelle viste a Barcellona.
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