Nella simulazione gara condotta giovedì pomeriggio da Ferrari e Mercedes, Leclerc è stato mediamente 4 decimi al giro più veloce di Bottas. Ma l’ultimo stint del finlandese lascia intendere che si sia tenuto qualcosa nel taschino.
Durante le sessioni di test è sempre difficile comparare i tempi ottenuti dalle varie vetture. Troppe sono infatti le variabili da considerare.
Una situazione in cui è possibile fare dei confronti più veritieri, la si ha quando le vetture sono impegnate in una simulazione di un intero gran premio, poichè viene meno una variabile importante, quella del carico di carburante.
Giovedì pomeriggio a Barcellona si è potuto così fare un primo raffronto fra le due protagoniste degli ultimi mondiali, ossia Mercedes e Ferrari. Charles Leclerc sulla rossa di Maranello e Valtteri Bottas sulla freccia d’argento sono stati infatti impegnati in una simulazione gara nello stesso momento.
C’è subito da fare una precisazione. La simulazione condotta da Leclerc non è conforme al regolamento. Il monegasco ha infatti effettuato tre stint con gomme a mescola C2. Il regolamento prevede che i piloti in gara utilizzino almeno due delle tre mescole che la Pirelli porta ad ogni gran premio.
Diverso il discorso per Valtteri Bottas che è partito con le più soffici C3, per poi condurre i due stint successivi anche lui con le C2.
1° Stint
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Il primo stint è dunque difficilmente comparabile poichè i due sono su due tipologie di mescola differente. Comunque ci si aspetterebbe un Bottas più veloce nella prima parte dello stint, poichè equipaggiato con le più tenere C3, che poi sarebbe andato a perdere col passare dei giri. Ed invece Leclerc riesce a realizzare un tempo d’attacco addirittura un decimo più veloce di quello del finlandese. Nelle tornate seguenti, come prevedibile i tempi di Bottas si alzano immediatamente, mentre rimangono costanti quelli del ferrarista. Il suo run risulterà mediamente di oltre mezzo secondo più veloce di quello del finlandese.
2° Stint
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Il secondo stint inizia ad essere più indicativo, poichè entrambi montano la mescola C2, ed il carico benzina risulta essere piuttosto simile, dato che hanno effettuato il primo pit stop soltanto con un giro di differenza l’uno dall’altro. Alla fine lo stint di Leclerc si rivelerà mediamente migliore di 6 decimi. Anche se il numero di passaggi preso in considerazione nel run del monegasco è inferiore, causa traffico della Racing Point di Lance Stroll. Il ferrarista gli è rimasto attaccato per tre giri, poi ha deciso di prendere spazio nelle due successive tornate. Impressiona soprattutto il suo tempo d’attacco, quasi un secondo e mezzo più rapido di quello di Bottas
3° Stint
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Il terzo stint è quello che crea i maggiori grattacapi. Leclerc realizza ancora una volta un tempo d’attacco di un secondo e mezzo inferiore a quello di Bottas. Per ben sette volte ottiene dei crono tra il 19 alto e il 20 basso, tempi a cui la Mercedes del finlandese non si avvicina mai. Dopo qualche giro, i due proseguono con un passo similare fino a 5 tornate dal termine. Bottas abbassa i suoi tempi fino al 21 basso-20 alto e addirittura confeziona il proprio miglior tempo di tutta la sua simulazione in uno degli ultimi passaggi. Leclerc invece alza notevolmente i suoi tempi, andando addirittura sul 22. Alla fine lo stint della Mercedes sarà migliore di pochi centesimi.
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A questo punto gli interrogativi sono tanti. Leclerc ha rallentato volutamente negli ultimi giri? Oppure quei primi giri sparati hanno causato un’usura eccessiva dei suoi pneumatici? O ancora, la Mercedes ha effettuato una simulazione gara col freno a mano tirato per non scoprire le carte?
Fatto sta che alla fine della simulazione gara, il tempo medio ottenuto da Leclerc è di 1:22.138. Quattro decimi più rapido dell’1:22.540 ottenuto da Bottas.
Altre indicazioni potrebbero arrivare già oggi, quando ad essere impegnati nella simulazione gran premio dovrebbero essere i due grandi rivali Lewis Hamilton e Sebastian Vettel.
Ma per avere le prime reali risposte non ci resta che attendere ancora due settimane e la prima gara in Australia.