La Red Bull nel 2024 ha vissuto un crollo notevole dopo un grande dominio. Un ex pilota ha individuato il momento in cui la situazione ha iniziato a degenerare.
Dopo la rinascita arrivata nel 2021 con la vittoria del titolo piloti, il team austriaco è arrivato al picco del successo, per poi iniziare ad arrancare. La Red Bull ha avuto un vero e proprio crollo che l’ha portata a non riuscire a competere regolarmente per la vittoria.

Secondo Gerhard Berger, ex pilota di F1, tutto il successo della squadra era nelle mani di una persona, e ora che questa non c’è più la squadra ha preso una direzione che va in contrasto con il metodo di lavoro applicato negli anni passati.
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Cos’è cambiato in Red Bull?
Attraverso le sue dichiarazioni, Berger ha approfondito la sua idea. Ha spiegato che la prima differenza sta nella gestione dei piloti, in particolare di quelli che non dimostrano i risultati sperati. Nel corso del tempo abbiamo visto come la dirigenza Red Bull non lasci spazio ad incertezze quando si tratta della pista: basta pensare al trattamento riservato a Gasly o Albon.
Questa modalità di gestione, però, non è stata confermata con Sergio Perez, il quale ha trascorso quattro anni in Red Bull deludendo spesso il team mentre il compagno viaggiava costantemente nelle prime posizioni.
Berger ha spiegato: “Era chiaro che [Perez] non stesse più eseguendo. Il fatto che gli fosse stato comunque dato di nuovo un contratto non è stato compreso dagli esperti. Potrebbero esserci state delle ragioni, come vincoli di marketing o la situazione contrattuale”.
“Ma quando le cose non migliorarono più, gli furono assegnate altre tre gare e poi altre due e la decisione fu evitata. Non riuscivo a riconoscere una linea netta. Nell’era Mateschitz, la Red Bull era famosa per la sua chiarezza“.
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Fonte copertina: Red Bull Content Pool