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F1 | Uno sguardo alla stagione 2024 con Stella Bruno – Intervista ESCLUSIVA

Prima dell’avvio della stagione abbiamo avuto la possibilità di realizzare un’intervista con Stella Bruno, storico volto di Rai Sport.

Con la stagione 2024 ormai alle porte, abbiamo avuto la possibilità di intervistare Stella Bruno, ora vicedirettrice di Rai Sport. La sua esperienza in Formula 1 è decennale e conosce benissimo questo ambiente super esclusivo. Un ambiente che ha saputo raccontarci benissimo Stella Bruno in questa nostra intervista ESCLUSIVA, dove abbiamo parlato anche dei suoi migliori ricordi.

Uno sguardo alla stagione 2024 con Stella Bruno – Crediti: Stella Bruno via X

Quest’anno il ruolo di Vasseur sarà molto importante per gestire questa situazione un po’ complessa.

“Lui è un grandissimo, sa gestire molto bene la squadra. Credo che questo sia il suo maggior pregio. Lui è un grande stratega, sa gestire i rapporti, diciamo anche con le altre squadre, queste cose qui ce l’ha, ma il suo vero pregio saper gestire i piloti. Ha fatto crescere tantissimi campioni, uno fra tutti, Hamilton, e tanti altri. Diciamo, è un ottimo leader e sa guidare bene e sa come trattare con i campioni. Quindi io penso che sia la persona più indicata e se lui non riuscirà a trovare un accordo,  credo che nessun altro ci riuscirà. È sicuramente la persona più indicata per fare questo”.


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Con le tappe in campionato che stanno crescendo in numero, quanto potrà essere sostenibile per le squadre?

Per le squadre è un impegno enorme un mondiale così lungo. Io mi ricordo di mondiali che avevano che avevano 12, 15 gare, addirittura avevano gli scarti. Quindi aveva un numero limitatissimo di gare e invece adesso effettivamente è diventata globale. Poi con costi anche sempre limitati per le squadre e con addirittura le sei gare Sprint. C’è anche il rischio di non avere la macchina per la gara, non è una prova. Non è più un girare, un provare il circuito, invece è proprio una gara. Evidentemente è questo che hanno studiato e quello che richiede il mercato per crescere. D’altra parte, è una formula unica perché tanti organizzatori fanno gare automobilistiche, anche bellissime. Tuttavia, l’appeal della Formula 1 ancora non ce l’ha nessuno”.

Intervista Stella Bruno

Il campionato 2023 si è concluso con l’indagine sui coniugi Wolff per un conflitto di interessi, rivelatori poi un autogol della FIA. Questo dimostra ancora una volta qual è la differenza di passo che c’è tra Formula Uno e Federazione, c’è la possibilità di vedere una separazione di queste due entità?

“Per quanto riguarda Toto Wolff, questo risale ancora all’anno precedente, quando c’è stata la contestazione della vittoria del campionato di Max Verstappen in modo rocambolesco. Poi c’è stata l’ammissione stessa della FIA visto che ha licenziato poi il responsabile. C’è stata proprio l’ammissione di colpa. Quindi diciamo che l’attrito con Toto Wolff è cominciato da lì ed è continuato. Per quanto riguarda la separazione è giusto che ci sia una un’entità esterna a fare le regole. C’è il gentleman agreement, dovuto molto ai team, che si davano da soli le regole non scritte. Adesso penso che stiano lavorando bene perché ci sono anche interessi commerciali, i diritti televisivi e anche gli sponsor. Questi ultimi sono cresciuti esponenzialmente e sono quasi più forti dei biglietti. Quindi le regole sono importanti altrimenti diventano dei cartelloni pubblicitari vaganti da guardare”.


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Con un nuovo cambio regolamentare nel 2026, credi che la Federazione riuscirà a tenere il passo di questa F1 sempre più veloce?

Allora, questo è molto difficile. Nella Federazione ci sono, diciamo 20 ingegneri, ogni team ne ha 30+20 a casa, quindi quasi 50 ingegneri. Già solo questo ti spiega che scoprire un’eventuale trovata geniale di un team non è molto semplice. Proprio per una questione numerica, poi sicuramente i team prendono il massimo che c’è in giro. La Federazione non ha bisogno del massimo, ha bisogno di normali ingegneri, ma diventa comunque difficile per la FIA controllare. Tuttavia, gli strumenti li ha e nell’ambito di un campionato, in qualche modo ne deve venire a capo e la regolarità deve essere assicurata”.


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