Max Verstappen critica se stesso (e indirettamente Red Bull) per i problemi di affidabilità che gli hanno impedito di vincere il GP dell’Arabia Saudita.
Max Verstappen è arrivato secondo al GP dell’Arabia Saudita e ritiene che senza i problemi di affidabilità, che lo hanno costretto a partire dal fondo, avrebbe vinto facilmente la gara. Un campione si riconosce quando, pur essendo in testa al mondiale, crede di non essere stato abbastanza perfetto in pista.
Verstappen è stato protagonista di una rimonta straordinaria dalla quindicesima alla seconda posizione. Inoltre ha battuto il compagno di squadra Sergio Pérez riuscendo a fare il giro più veloce che gli ha permesso di guadagnare un punto addizionale nel mondiale piloti 2023.
Il problema di affidabilità al semiasse ha compromesso la qualifica del due volte campione del mondo. Verstappen, però, ha cercato di limitare i danni durante il GP dell’Arabia Saudita. “Dobbiamo fare meglio a livello di squadra”, si è lamentato il pilota all’emittente olandese Viaplay.
“Questa sarebbe stata una gara molto diversa per me. Alla fine abbiamo limitato un po’ i danni, ma qui avrei dovuto vincere”, ha tuonato Verstappen. La sua preoccupazione riguarda le ultime fasi della gara, quando il problema al semiasse è tornato a disturbarlo. Nonostante abbia spinto più del dovuto, ha dovuto poi arrendersi all’idea di vincere e si è concentrato quindi sul giro più veloce.
L’affidabilità? Una brutta bestia
L’affidabilità quindi non è un problema solo in casa Ferrari (che ha comunque altri grattacapi di cui occuparsi), ma coinvolge più scuderia. Anche Red Bull stessa.
Pérez ha ammesso che nella gara del Bahrain l’enorme vantaggio prestazione del team li ha salvati dal provocare ulteriori problemi di affidabilità. “Eravamo in una posizione fortunata. Se avessimo dovuto spingere fino alla fine, probabilmente non ce l’avremmo fatta.”
Sarà così? Peccato che per ora Red Bull resta una vettura imprendibile.
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