La Red Bull assegna due bodyguard a Verstappen a “casa Perez”: quali sono le aspettative di Max in Messico? È realmente preoccupato?
I fischi sotto al podio ad Austin sono stati probabilmente solo un antipasto dell’accoglienza che Max Verstappen riceverà in Messico: il team lo ha affidato a due bodyguard, ma lui è realmente preoccupato?
La situazione in casa Red Bull è ben nota ed il gioco delle parti inquadra, negli occhi dei tifosi, due figure – i piloti – in due posizioni antitetiche. Da un lato del box c’è Max Verstappen, il “cocco” di Milton Keynes, inscalfibile campione del mondo e demolitore di record. Dall’altro lato c’è Sergio Perez, pilota esperto ma in balìa delle difficoltà da troppi mesi, costretto ad inseguire il compagno e spesso disperso in posizioni assolutamente improprie per la monoposto che si ritrova tra le mani. A tutto questo si aggiunge – e non è poco – un team principal spesso critico ed un consigliere pronto a dichiarazioni sferzanti, talvolta poco eleganti.
Ecco, così stante la situazione, come potrebbe essere l’accoglienza del pubblico di casa di Checo Perez nei confronti di Max Verstappen? Rispondendo tra sé e sé alla domanda i vertici del team Red Bull hanno scelto di affiancare all’olandese due guardie del corpo.
Questa decisione della scuderia appare però poco importante per il leader del mondiale. Verstappen non è per nulla preoccupato: “Onestamente, sono arrivato martedì sera, mercoledì ho già avuto un’intera giornata di marketing ed è stato fantastico. L’accoglienza avuta è stata molto bella.”
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“Ci siamo divertiti molto“, spiega. “Poi naturalmente la gente ha sempre delle domande in proposito. Io sono qui solo per svolgere il mio lavoro e finora l’accoglienza che ho ricevuto è stata meravigliosa, come sempre.“
“Spero che rimanga così per tutti. Credo sia questo il motivo della campagna di rispetto promossa, non è qualcosa che riguarda solo qui. In generale tocca tutto lo sport in questo momento.”
Spauracchio Messico? Neanche per sogno, Verstappen è ottimista: “Negli ultimi anni abbiamo acquisito molti tifosi. Potrebbero reagire in modo diverso rispetto al passato.”
Sugli eventuali fischi: “Naturalmente è sempre una bella cosa sostenere il proprio beniamino. Bisogna però avere rispetto per gli altri, in particolare per i luoghi come il podio, dove si suona l’inno nazionale. Cantare in questi momenti è piuttosto irrispettoso: credo sia un bene che stiano cercando di sensibilizzare l’opinione pubbblica.”
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