Jacques Villeneuve ha espresso la sua opinione in merito al dominio del pilota olandese in questa stagione.
Le prestazioni in pista di Verstappen e della Red Bull stanno catturando l’attenzione di molte personalità appartenenti al mondo del motorsport. Lo stesso CEO di Formula 1 Stefano Domenicali ne aveva parlato qualche settimana fa. C’è chi ritiene che il dominio di Max sia dannoso per lo spettacolo e chi invece pensa che sia incredibile vedere quello che il due volte campione del mondo riesce a fare in pista. Anche l’ex pilota di F1 Jacques Villeneuve, in un’intervista a RacingNews365, ha espresso il suo parare su Max Verstappen e sul suo dominio in F1.
Da quando nel 2022 sono arrivate le auto ad effetto suolo, Verstappen ha vinto ben 26 delle 35 gare disputate finora. Quest’anno è arrivato a 9 vittorie consecutive, eguagliando così il record di Sebastian Vettel e con la possibilità di superarlo a Monza. Numeri davvero incredibili anche secondo Jacques Villeneuve che ha esaltato il lavoro di Verstappen. “Max è riuscito a lavorare con il suo ingegnere e con il suo team meglio di chiunque altro. Ha trasformato la macchina nella sua seconda pelle. Che importanza ha se non è un bene per lo spettacolo? Lui è fantastico e non dovrebbe essere fermato.”
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Villeneuve ha poi paragonato la situazione di Verstappen con la sua quando è diventato campione del mondo di F1 nel 1997. “Quando la macchina che è come una seconda pelle, tu ci sali e non hai nemmeno bisogno di pensare. La macchina farà esattamente quello che vuoi. Io ce l’ho avuta nel finale del ’96 e nel ’97. Salivo in macchina e mi dicevo: ‘So che la macchina può fare questo’ e lei lo faceva davvero. Se aveva bisogno di qualche piccolo cambiamento, parlavo con gli ingegneri e poi funzionava di nuovo alla perfezione. Non c’è bisogno di pensare e quando è così guidi due o tre decimi più veloce proprio perché non devi mai indovinare cosa sta per succedere.”
Per Villeneuve questo è quello che distingue Verstappen e Perez. “Ogni anno sembra che Perez possa battere Max dopo le prime due o tre gare. Poi però Verstappen lavora, porta la macchina esattamente dove vuole e distrugge Perez. Questa è la differenza”.
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