F1 | Vincere dopo uno stop: chi è riuscito nell’impresa prima di Carlos Sainz in Australia?

Carlos Sainz è subito tornato alla vittoria nel GP d’Australia di F1 dopo che l’appendicite lo aveva messo KO a Jeddah. Lo spagnolo non è però il primo a essere passato davanti a tutti sotto la bandiera a scacchi dopo aver saltato una o più gare.

La storia dello sport è piena di racconti affascinanti come quello scritto da Carlos Sainz nel GP d’Australia 2024 di F1. Uomini che, nell’atto di uno sforzo in ambito sportivo, scorgono la possibilità di superare i propri limiti o di sconfiggere le disavventure che la sorte ha presentato.

Carlos Sainz F1 australia
Carlos Sainz accolto trionfalmente dagli uomini Ferrari dopo la strepitosa vittoria nel GP d’Australia di F1 – Credits: Scuderia Ferrari su X

Solo due settimane prima della gara Down Under, lo spagnolo aveva dovuto saltare l’appuntamento di Jeddah a causa di un’improvvisa appendicite. Meno di 15 giorni dopo, il #55 si è presentato a Melbourne senza neppure essere sicuro di riuscire a correre. Superate con successo la visita medica del giovedì e le due sessioni di libere del venerdì, il weekend è stato poi tutto in discesa.

Al sabato, si è andato a prendere la prima fila accanto al solito Verstappen, tra l’altro con un piccolo errore nell’ultimo giro che gli ha precluso ogni possibilità di conquistare una pole che sembrava alla portata. Alla domenica, dopo il ritiro dell’olandese, Carlos Jr. non ha avuto rivali ed è passato sotto la bandiera a scacchi da dominatore. Il suo volto a fine gara lasciava sì trasparire l’enorme mole di fatica appena compiuta ma allo stesso tempo anche la grande gioia per l’impresa appena portata a termine.


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Il madrileno non è però il primo pilota a dimostrarsi subito vincente a seguito di uno stop di una o più gare. Per scoprire il nome del suo predecessore, dobbiamo riavvolgere il nastro fino al 1997. Gerhard Berger, quell’anno alfiere della Benetton, saltò infatti ben tre gare nella fase centrale stagione. L’austriaco dovette subire un’operazione sinusale e venne afflitto dalla morte del padre, rimasto tragicamente ucciso in un incidente aereo.

Dopo aver abdicato negli appuntamenti in Canada, Francia, e Gran Bretagna, Berger tornò a sedersi nell’abitacolo della sua Benetton nel GP di Germania ad Hockenheim. Tra lo stupore generale, l’ex ferrarista conquistò la pole position con 23 millesimi di vantaggio sulla Jordan di Fisichella e, alla domenica, dominò tagliando il traguardo con 17 secondi di vantaggio sulla Ferrari di Michael Schumacher.

Questa rappresentò la decima e ultima vittoria della sua carriera e, a fine stagione, Gerhard decise di appendere definitivamente il casco al chiodo.

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Il podio del GP di Germania 1997 con Gerhard Berger (Benetton) vincitore davanti a Michael Schumacher (Ferrari) e Mika Hakkinen (McLaren). L’austriaco conquistò il decimo e ultimo successo della sua carriera al rientro dopo 3 gare di stop – Credits: MAXF1.net

Prima e dopo di lui, altri campioni furono vicini all’impresa dopo essere stati costretti allo stop. Piloti che definire illustri è davvero dire poco. Come non citare quanto fatto nel 1976 da Niki Lauda, il quale, meno di un mese e mezzo dopo il rogo del Nurburgring, si ripresentò a Monza dopo aver mancato le corse in Austria e Olanda. Il ferrarista condusse la sua 312 T2 ad un incredibile quarto posto nel GP d’Italia.

Due anni dopo le gesta di Berger, quest’ultimo avrebbe potuto essere emulato da Michael Schumacher. Nel 1999, il campione tedesco dovette dare forfait nei 6 appuntamenti successivi all’incidente di Silverstone in cui si fratturò la gamba destra. Si ripresentò nell’abitacolo della sua Rossa a Sepang, penultimo appuntamento della stagione e primo GP della Malesia della storia.

Nonostante il lungo stop, il kaiser di Kerpen fece letteralmente quello che voleva in quel weekend. In qualifica, piazzò la pole position al sabato con un secondo di vantaggio sull’altra Ferrari di Eddie Irvine e su tutti gli altri. In gara dominò, prima di lasciare la leadership al compagno di squadra, che era in lotta per il mondiale, e scortandolo fino alla bandiera a scacchi.

Per l’ultimo episodio arriviamo quasi ai giorni nostri. Siamo nel 2020, anno della pandemia, e proprio Lewis Hamilton fu costretto ad alzare bandiera bianca. Nella parte finale della stagione, dopo aver conquistato il suo settimo titolo in Turchia, Sir Lewis fece suo anche il successivo GP del Bahrain, ma dovette saltare il GP di Sakhir proprio per la positività al Covid-19. Tornato in macchina nell’appuntamento finale di Abu Dhabi, il fenomeno di Stevenage non andò oltre la terza posizione, riuscendo comunque a salire sul podio.

I ritorni vincenti in Formula 1 rappresentano dunque una vera rarità. Affermare come ristretto il club dei piloti che possono vantarsi di appartenere a questa cerchia è davvero un eufemismo. L’impresa compiuta da Carlos Sainz rientra dunque di diritto tra i più grandi ritorni nella storia della categoria regina del motorsport.

[Credits immagine di copertina: Ferrari]


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