Toto Wolff accusa Christian Horner di voler cambiare le regole per i motori che esordiranno nel 2026: “Il loro programma non va come sperato”.
È di nuovo Wolff contro Horner. Questa volta a tenere banco nella contesa tra i due team principal è il regolamento 2026. In queste settimane stanno, infatti, proseguendo i confronti tra squadre e FIA per la stesura delle nuove regole e pare che la composizione delle Power Unit, che subirà una profonda revisione tra tre anni, ancora divida.
“Le nuove vetture rischiano di essere dei Frankenstein”, ha accusato Horner durante il media day del GP d’Austria. “I piloti saranno costretti a rallentare in rettilineo e scalare le marce per ricaricare le batterie”, ha poi aggiunto.
“Non succederà”, ha prontamente replicato Wolff. “Vi pare possibile che, per il livello di innovazione raggiunto in questo sport, le squadre non riescano a costruire motori in grado di produrre energia senza che i piloti frenino in rettilineo?”.
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A preoccupare il Team Principal della Red Bull pare sia il rapporto tra energia prodotta dal motore a combustione termica e quella prodotta dalle componenti elettriche. Con la FIA che ha scelto di aumentare al 50% la spinta della parte elettrica, l’inglese starebbe facendo pressioni per un apporto più vicino a quello attuale.
“Credo ci siano tante note positive sui regolamenti 2026, ma il rapporto 50 e 50 proposto dalla FIA andrebbe assolutamente rivisto”, spiega Horner.
“Zero possibilità. Segnatevelo a caratteri cubitali. Non cambieremo il regolamento per loro”, replica poi Wolff. “Sono anni che ci lavoriamo, sono stati coinvolti grandi marchi automobilistici come Audi e Honda si è convinta a restare proprio grazie a quello che è stato concordato”.
“Sappiamo tutti che sarà una sfida, ma non ha senso tornare indietro ora. Il mondo si evolve verso carburanti ecosostenibili, la F1 non può guardare indietro adesso”, aggiunge Wolff.
“La verità è che ha paura. Teme che il suo programma per lo sviluppo dei motori non stia andando come previsto e quindi vuole ridurne l’impatto con queste modifiche. È per questo che credo che bisogni sempre stare attenti alle reali motivazioni dietro a certe proposte”.
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