F1 | Ferrari 676 più veloce di 7 decimi al simulatore, ma piano con gli entusiasmi

Secondo alcuni rumors, Ferrari avrebbe già trovato 7 decimi di margine al simulatore tra la SF23 e la vettura 2024, ma ciò potrebbe non essere comunque indice di un progetto vincente

Continua a prendere forma la prima rossa portata interamente avanti da Fred Vasseur e il suo staff. Dopo il fallimentare progetto della SF23, ultimo regalo di Mattia Binotto prima delle dimissioni nel Dicembre 2022, la nuova rossa sarà chiamata ad un salto prestazionale importante il prossimo anno, anche se adottare un profilo basso ed evitare grandi proclami resta comunque imperativo a circa un mese e mezzo dall’inizio del mondiale.

Secondo alcuni rumors, Ferrari avrebbe già trovato 7 decimi di margine al simulatore tra la SF23 e la vettura 2024, e 30 punti di carico rispetto alla specifica introdotta in Giappone. L’indiscrezione ha ovviamente acceso immediatamente l’entusiasmo dei tifosi, ma ha anche attirato molti dei soliti commenti sulla volontà dei media di fare a gara a chi la sparerà più grossa sul nuovo progetto del cavallino. La verità, come sempre, sta nel mezzo.

Ferrari 7 decimi simulatore
La 676 più veloce della SF23 di 7 decimi, ma nessun proclamo © XBP Images

La 676 più veloce della SF23 di 7 decimi, ma nessun proclamo

Al momento la F2024, o comunque si chiamerà, nelle simulazioni mostra qualcosa come sette decimi di miglioramento rispetto alla SF-23 di fine campionato, che male proprio non era“ si leggeva sulle colonne del Corriere dello Sport pochi giorni fa.

Tuttavia, a frenare immediatamente gli entusiasmi ci ha pensato Gianluca Gasperini, che in un recente articolo pubblicato sulla Gazzetta dello Sport, ha così commentato: ”I 7 decimi guadagnati in media sul giro al simulatore – come si ipotizza – non sono niente di clamoroso e non devono illudere”.

‘Da ciò che si sente dire in giro anche altri, rispetto alla vettura della passata stagione, hanno migliorato di almeno mezzo secondo, e non ne sono soddisfatti“.

Una tesi che condividiamo in toto e che riporta in auge il solito discorso: il miglioramento prestazionale va rapportato anche a quanto migliorano gli altri. È un attimo infatti passare dal titolo di campione d’inverno alla batosta vista in Bahrain proprio dodici mesi fa, quando gli ingegneri si resero subito conto che il progetto 675, rispetto alla concorrenza, sarebbe stato un fiasco.

Migliorare di diversi decimi tra la fine della stagione precedente è l’inizio della successiva è sicuramente possibile. Basti pensare al triennio 2017-2018-2019, quando con la stessa stabilità regolamentare, Lewis Hamilton abbassò il tempo pole in Australia di 1 secondo netto nel 2018, e proprio di altri sette decimi nel 2019.


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Ora passiamo al secondo punto: i media cercano sempre di far passare Ferrari come la migliore della classe in inverno? A rispondere ci aiuta Leo Turrini, che ad inizio 2020 commentava così lo sviluppo della SF1000: Al momento sembra che le indicazioni del simulatore e della galleria del vento non stiano entusiasmando gli ingegneri”.

Quella vettura, effettivamente, si rivelò uno dei peggiori progetti mai realizzati dalla scuderia di Maranello, con il pesante handicap sulla Power Unit per il famigerato accordo segreto relativo alla stagione precedente che stroncò sul nascere le speranze di piloti e tecnici.

Come sempre, quindi, tutti i rumors vanno presi con le pinze, e possono essere falsi o reali fino a prova contraria. E la prova contraria, sul presunto miglioramento Ferrari, sarà (eventualmente) solo e unicamente la pista del Bahrain a fine febbraio. 

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