Dopo un mese di pausa estiva torna la Formula 1 e con essa l’analisi della pista del weekend, in questo caso Spa. La Ferrari riuscirà a cogliere la prima vittoria stagionale tra i boschi delle Ardenne?
Il circus iridato torna ad accendere i motori all’università della Formula 1, Spa-Francorchamps. Il circuito belga fa parte della coppia di tracciati superveloci che seguono la pausa estiva insieme a Monza. Le caratteristiche però si differenziano leggermente dalla pista brianzola. Formula 1 analisi pista.
Spa presenta velocità medie sul giro molto alte, complici i curvoni veloci e i grandi allunghi, in particolare il rettilineo del Kemmel. Quello belga è il secondo tracciato dopo Monza per sensibilità alla resistenza aerodinamica, con un valore pari al 90% di quello del Gran Premio d’Italia, seguito da Baku all’85%.
Questo porta i team a scegliere assetti a basso carico aerodinamico per non inficiare sulla velocità di punta, senza raggiungere tuttavia i set-up estremi di Monza. E’ importante infatti conservare buoni valori di carico per non perdere troppo terreno nelle curve a media-alta velocità del secondo settore, tra cui la mitica Phouon.
Occhio a sospensioni e gestione dell’energia
Per quanto riguarda le regolazioni delle sospensioni inoltre, bisognerà tenere in considerazione anche la presenza dei cambi di altitudine. La compressione all’Eau-Rouge ad esempio è tale da portare il fondo vettura a sfiorare l’asfalto. Delle sospensioni troppo morbide potrebbero ostruire completamente il flusso d’aria sotto alla scocca, con una conseguente improvvisa e pericolosa perdita di carico aerodinamico.
Un eccessivo sfregamento del corpo vettura con l’asfalto inoltre può usurare il fondo oltre i limiti previsti dal regolamento e portare alla squalifica, come avvenuto a Charles Leclerc in Formula 2 nel 2017.
Le salite e i lunghi rettilinei alzano notevolmente i consumi, diminuiti però dagli assetti scarichi scelti solitamente dai team. Sarà fondamentale anche la gestione della parte ibrida e della carica residua nelle batterie. Gli allunghi e il lieve impiego dei freni aumentano il consumo di energia e riducono le possibilità di rigenerare in frenata. Questo potrebbe portare i piloti a dover effettuare del lift and coast in gara, ossia alzare il piede dall’acceleratore alla fine del rettilineo, per preservare la carica della batteria.
Il clima belga offre spesso temperature non troppo elevate, favorendo il raffreddamento dei componenti della power unit. Si evitano così i problemi di surriscaldamento che potrebbero derivare dal viaggiare per così tanto tempo con il gas spalancato.
La trazione in uscita dalle curve lente non gioca un ruolo importante come su altre piste, sebbene sia fondamentale alla Bus-stop e alla Source.
I curvoni veloci stressano gli pneumatici con delle forze molto alte, motivo per cui la Pirelli ha deciso di portare le gomme più dure della gamma, vale a dire C1, C2 e C3.
Freni poco usati a Spa
Per quanto riguarda i freni, nonostante la presenza di due frenate (la “Les Combes” al termine del rettilineo del Kemmel e la chicane “Bus stop” immediatamente prima del traguardo) caratterizzate da elevatissime energie, il resto del tracciato è decisamente leggero per l’impianto frenante perché caratterizzato da curvoni veloci che determinano frenate poco impegnative e garantisco un ottimale raffreddamento dell’impianto stesso. I freni vengono azionati soli 13 secondi al giro e i lunghi rettilinei ne favoriscono il raffreddamento. Anzi, in condizioni climatiche avverse, come spesso avviene a Spa, potrebbe insorgere il problema opposto dovuto all’eccessivo raffreddamento con conseguente vetrificazione dei freni.
La media delle decelerazioni al giro è di 4,2 g. La frenata più impegnativa è quella che precede la Bus-stop: le vetture passano da 321 km/h a 91 km/h in appena 218 m e 2,7 secondi. Il pilota esercita 202 kg di pressione sul pedale del freno, con 5,8 g di decelerazione massima. L’energia dissipata in gara è di 158 kwh, poco più della metà di Singapore, pari al calore necessario a portare a ebollizione 1700 litri d’acqua [dati Brembo].
I pronostici per il weekend
La Ferrari è apparsa la vettura con la miglior efficienza aerodinamica e le velocità di punta più alta. La pista di Spa quindi la pone come una possibile contendente alla vittoria. I dati del GPS mostrano che a Hockenheim la Ferrari guadagnava sulla Mercedes 7 decimi sui rettilinei e 9 sulla Red Bull, salvo perdere poi nel misto.
Mercedes e Red Bull dovranno provare a recuperare il distacco accumulato negli allunghi nel secondo settore, quello più guidato. La SF90 inoltre è apparsa la vettura che tra i top team meno si adatta alle mescole più dure degli pneumatici.
A centro gruppo occhi puntati sulla Mclaren, che ha fatto dell’efficienza aerodinamica e della velocità in rettilineo uno dei propri cavalli di battaglia in questa stagione. Haas e Alfa Romeo Racing invece potranno contare sulla bontà dei propulsori Ferrari.
Ogni pronostico tuttavia potrebbe essere ribaltato dagli aggiornamenti che solitamente i team portano in Belgio, in particolare quelli riguardanti le Power Unit.
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