Il 2024 segnerà la fine delle attuali power unit ibride. La Formula 1 ha già iniziato a esplorare strade alternative, tra cui quella dei motori a due tempi.
Le discussioni sui regolamenti 2021 si sono appena concluse, ma già si è iniziato a parlare del prossimo cambiamento regolamentare, quello del 2025 o 2026.
Lo scorso novembre la Formula 1 ha annunciato l’obiettivo di abbattere completamente le emissioni di carbonio entro il 2030. I nuovi motori quindi dovranno evolversi in tale direzione per permettere il raggiungimento dell’obiettivo. Formula 1 due tempi
Pat Symonds, direttore tecnico della Formula 1, ha parlato alla conferenza sull’efficienza energetica del motorsport presso la Motorsport Industry Association riguardo alle sue idee per le power unit del futuro.
“Sono molto affascinato dal motore a due tempi: molto più efficiente, un grande sound dallo scarico e le tante storiche problematiche legate non sono più rilevanti.”
La differenza principale rispetto ai tradizionali e diffusi motori a quattro tempi l’ha spiegata a parole semplici lo stesso Symonds: “Se fai andare un pistone su e giù, è ragionevole pensare che tu possa ottenere lavoro utile ogni volta che il pistone torni giù, piuttosto che ogni due”.
I motori a due tempi hanno una lunga storia alle proprie spalle, ma gli svantaggi di questa tecnologia hanno sempre limitato il suo utilizzo a un numero ridotto di applicazioni. Tuttavia, girando per le università e osservando lo stato attuale della ricerca, Symonds ha potuto constatare come molti problemi siano stati risolti: “I motori a pistoni opposti stanno tornando di moda e già sulle auto stradali lavorano con un’efficienza del 50%.”
“L’iniezione diretta, la sovra-alimentazione e i nuovi sistemi di iniezione [della benzina, ndr] hanno tutti permesso alle nuove forme di motori a due tempi di essere molto efficienti e con poche emissioni. Penso che ci sia un buon futuro per loro”.
Symonds favorevole alle power unit ibride contro la tecnologia dell’elettrico
“C’è la possibilità che la prossima power unit che produrremo sarà l’ultima a idrocarburi liquidi”, ha continuato Symonds. “Credo che ci siano alte probabilità che possa ancora esserci un motore a combustione interna, ma magari funzionerà a idrogeno.”
I nuovi carburanti dovrebbero permettere ai motori di lavorare con un rapporto di compressione più alto, migliorando l’efficienza del 2.4%.
“Senza dubbio penso che il motore a combustione interna abbia un futuro e penso anche che sia più lungo di quanto molti politici realizzino, dal momento che stanno basando tutte sui veicoli elettrici. Non c’è niente di sbagliato nelle macchine elettriche, ma ci sono dei motivi tali per cui non sono la soluzione a tutto”.
Visione diversa per Abiteboul
Per l’approvazione delle nuove power unit tuttavia servirà l’approvazione dei costruttori.
A ottobre, in occasione del Gran Premio di Russia, il team principal della Renault Cyril Abiteboul. aveva espresso la propria visione del futuro della Formula 1.
“Se guardiamo al ritmo con cui il mondo sta cambiando, secondo me c’è un alto rischio che la Formula 1 resti indietro. Guardate all’elettrificazione, la Greta Thunberg di questo mondo. Le persone stanno dicendo cose che non sarebbero nemmeno state prese in considerazione sei mesi fa, come la Ferrari che parla di un’auto interamente elettrica.”
“Probabilmente questo vuol dire che a un certo punto si rallenteranno gli investimenti nei motori a combustione interna, con crescenti sviluppi dei componenti elettrici. Forse possiamo considerare anche nuove fonti di energia, quali la fuel cell o cose simili, che probabilmente saranno il futuro della Formula 1”.
Tra le ipotesi di nuovi carburanti, fuel cell a idrogeno e motori a due tempi, il futuro della Formula 1 appare ancora molto incerto, seppur caratterizzato da profondi cambiamenti.
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