F1 | Haas come Alpine: stessa offerta ma esito diverso

Gene Haas ha rivelato di aver rifiutato un’importante offerta da Maximum Effort Investments, lo stesso consorzio di investitori che ha acquistato una parte delle quote di Alpine nel 2023

A metà 2023, Maximum Effort Investments, ovvero un consorzio di investori del quale fanno parte figure illustri come Ryan Reynolds e Rob McElhenney, insieme a RedBird e OtroCapital hanno finalizzato l’accordo per l’acquisizione del 24% delle quote del marchio Alpine, per un accordo totale di 171 milioni di sterline. Gene Haas, che da oltre 24 ore sta facendo discutere per il trattamento riservato all’ex team principal Gunther Steiner, ha rivelato di aver declinato un’offerta dal medesimo gruppo.

Gene Haas Alpine
Gene Haas ha rifiutato un’offerta dallo stesso consorzio che ha investito in Alpine © Haas

Haas rifiuta l’offerta di Maximum Effort Investments

“Abbiamo avuto investitori esterni che hanno voluto parlare con noi”, ha affermato il proprietario della scuderia americana in un’intervista concessa al sito web della Formula 1.

“Si aspettavano un tasso di rendimento del 15% ogni anno. Datemi un tasso di rendimento del 15% e vi darò un paio di centinaia di milioni di dollari! Avevano aspettative elevate, con regole di ogni tipo”.

“Il loro compito è quello di comprare e, cinque anni dopo, di realizzare un profitto di 100 milioni di dollari. Francamente, non ho bisogno di questo tipo di supervisione, da parte di persone che arrivano con 200 milioni di dollari. Non è abbastanza per invogliarmi a farlo”.

Gene Haas è convinto di avere già le risorse, sia umane che finanziarie, per poter proseguire l’avventura in Formula 1. La scuderia americana si appoggia infatti ad Haas Automation, azienda leader nel settore della progettazione e produzione di macchine utensili a controllo numerico, e fondata proprio dal magnate statunitense nel 1983.


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Con 1500 dipendenti, il colosso americano ha fatturato 1 miliardo di dollari nel 2022, mentre per la scuderia di Formula 1 si stima un ricavato annuale di circa 180 milioni di dollari. 

Lo stesso Steiner, pochi mesi, fa, aveva ribadito l’importanza di puntare più su un modello di business efficiente piuttosto che ricevere investimenti privati: “Penso che non sia una questione di soldi, ma di modello di business”.

“Se vogliamo mantenere il nostro modello di business e lavorare con qualcuno, non abbiamo bisogno di fare questo investimento. Se qualcuno pensa di doverlo fare, per me va bene, ma c’è più di un modello di business. Siamo tornati a quello che abbiamo ideato nel 2014 con questo nuovo modello di business, e vogliamo mantenerlo al momento”.

Sempre secondo il manager di Merano, infine, l’importante sia come i soldi vengano spesi e non quanti ne si spenda: ”Penso che i soldi a volte siano sopravvalutati. La gente pensa che se si investono 100 milioni, si può battere la Mercedes”.

“Si possono investire 100 milioni di euro in strutture e attrezzature, ma poi servono ancora le persone, perché sono loro a fare la differenza. E la gestione di diversi modelli di business è una questione di persone, non di attrezzature. Quindi penso che ci sia più di un modo per farlo, e noi lo stiamo facendo nel modo in cui vogliamo farlo”.

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