Nelle ultime ore Liberty Media ha dichiarato che dalla prossima stagione non ci saranno più le grid girls, ossia le ombrelline. A seguito di questa notizia, il mondo del web si è schierato a favore o contro questa decisione, scantenando così il caos. Grid girl

Abbiamo così deciso di intervistare la parte in causa, un’ombrellina che ha lavorato nel circus di Formula 1.
Luna Spada, modella e grid girl per il GP d’Italia 2016 e 2017, ci ha rilasciato un’intervista in esclusiva su questo argomento che ha fatto tanto discutere i fans della Formula 1.
Domanda: Il lavoro delle ombrelline è uguale sia in MotoGP che in Formula 1?
Luna: “Per quanto mi riguarda ho avuto contatti solamente con il mondo di Formula 1 o comunque delle macchine; non ho mai lavorato per la MotoGP, per cui non posso fare un paragone. Secondo i racconti delle mie colleghe come realtà non si discostano molto, forse nella MotoGP si ha più possibilità di interagire con i team.”
D: Liberty Media, attraverso un comunicato stampa, ha dichiarato che le grid girls sono in contrasto con le norme della società moderna. Sei d’accordo con questa decisione e con queste giustificazioni?
L: “Liberty Media, a mio parere, ha fatto una scelta “politically correct“, pensando di guadagnare consensi secondo quella che sia tendenza del momento, quella trainata dai movimenti femministi americani. Ci sta che per loro sia qualcosa “vecchio”, ma non penso che siano dello stesso avviso i tifosi affezionata alla F1. Nelle ultime ore mi hanno scritto numerosi fans lamentandosi di questa decisione.”
D: Qual è, o per meglio dire era, la routine che deve rispettare un’ombrellina prima di una gara? È possibile interagire con i piloti?
L: “Era una routine abbastanza massacrante, il bello è che molti ora dicono che venivamo pagate per fare nulla. Sveglia alle ore 4 o 5 del mattino, ritrovo al pullman, code interminabili per entrare in autodromo. Appena arrivate le corse al trucco e parrucco, le prove degli abiti e via in pista per le prime gare del mattino. La maggior parte delle persone vede la gara principale e pensa che sia finita li, ma noi eravamo in movimento tutto il giorno, per le gare minori, le premiazioni, le presentazioni.
Macinavamo chilometri sui tacchi, restavamo in piedi sull’asfalto bollente per decine di minuti. Ho visto ragazze, con i piedi sanguinanti, tornare a casa la sera tardi e poi essere nuovamente in pista il giorno seguente. Venivamo sempre controllate dalle responsabili che ci fornivano acqua e insistevano perché mangiassimo abbastanza da avere l’energia necessaria.
La cosa bella era che in pista, con tutta quell’adrenalina, ti dimenticavi di tutta la parte brutta. Ti sembrava di far parte di una grande famiglia, sotto le frecce tricolori, durante l’inno. Incontravamo il pubblico solamente mentre ci avviavamo in pista per il resto del giorno avevamo una sala messa a disposizione.
I piloti invece li incontri solo alla presentazione e sulla griglia di partenza, dove in realtà non c’è tempo di interagire molto.”
D: Quale percorso hai dovuto intraprendere per diventare un’ombrellina? Ti piace il motorsport?
L: “Non ho mai seguito il motorsport, di mestiere faccio la modella, ma quando si è presentata l’occasione di farlo, tramite un casting, ho pensato di farlo perché poteva essere una cosa divertente. Effettivamente lo è stata, ho ricevuto tantissimi commenti positivi e sono entrata in contatto con un sacco di persone che mi hanno seguita da tutto il mondo e che hanno imparato in seguito ad apprezzarmi non solo per il mio aspetto fisico.”

D: Come vengono selezionate le ragazze per questi eventi? Grid girl
L: “Per la selezione ovviamente la bella presenza è fondamentale. Non esiste un canone, su 50 ragazze siamo state sempre tutte molto diverse, provenienti da tutto il mondo, con colori e forme molto differenti l’una dall’altra. Feci un casting in inglese e credo che la personalità sia stata fondamentale per la scelta, cercano ragazze sorridenti, solari e sicure di sè. Piacqui molto il primo anno per cui mi riconfermarono anche per l’anno dopo.”
D: In quanto donna, ti sei mai sentita umiliata nel fare questo lavoro, magari per commenti poco piacevoli?
L:”Io come ho detto ho scelto di fare questo lavoro, sono una donna indipendente, mi sono sempre guadagnata da vivere da sola. Sempre per quanto mi riguarda, gli abiti che ho indossato non avevano nulla di indecente o di irrispettoso verso il genere femminile. Quest’anno portavamo dei vestiti molto eleganti, tutti diversi, concepiti da delle designer appositamente per l’evento.
Commenti poco piacevoli? Ne ricevo di più per strada, sulle piste mi sono sempre sentita rispettata.“

D: Alcune ragazze, a seguito della notizia dell’abolizione delle grid girls, hanno affermato che le ombrelline sono “il simbolo della mercificazione femminile”. Sei d’accordo con loro?
L: “Come per le ombrelline allora dovremmo parlare di tante altre attività che prevedono la bella presenza femminile. Dovremmo eliminare i concorsi di bellezza, la presenza femminile da qualsiasi manifestazione sportiva e dalle pubblicità, perché poi di pubblicità si tratta in quanto porti addosso lo sponsor di gara. Mi sembra un giudizio un po’ estremo, la mercificazione vera riguarda chi decide di vendere il proprio corpo in altri modi.“
D: Ti affascina il mondo della MotoGP? Grid girl
L: “Per il momento il mio unico interesse è stato la F1. Non ho mai partecipato a casting per la MotoGP, ma in futuro chi lo sa.”
Ringrazio ancora Luna Spada per la disponibilità, ci ha permesso di comprendere al meglio una vera e propria professione tanto discussa nelle ultime giornate. Grid girl