Gunther Steiner ha ammesso di essere rimasto parecchio scottato dal non aver avuto l’opportunità ringraziare la squadra dopo i dieci anni trascorsi come team principal in Haas
48 ore dopo l’addio ad Haas, Gunther Steiner ha svelato maggiori dettagli su quella che potrebbe essere già stata la notizia dell’anno. Il manager bolzanino, infatti, a capo della scuderia americana dal 2014, non sarà più presente nel paddock nella prossima stagione, con Ayao Komatsu che ha preso invece il suo posto come nuovo team principal. Intervenuto all’Autosport International Show, Steiner ha inoltre confermato di non aver avuto l’opportunità di dire addio alla squadra.

Steiner ringrazia la squadra
“Posso iniziare con qualcosa di diverso?”, afferma l’ex team principal, rivolgendo una domanda in tono sarcastico a David Croft.“Non ho avuto la possibilità di ringraziare alcune persone quando ho lasciato la Haas. Vorrei ringraziare tutti i membri della squadra che non ho potuto salutare adeguatamente quando sono partito”.
”Quindi lo farò in questo modo. Vorrei dire anche a tutti i tifosi che ci hanno sostenuto mentre ero lì, è fantastico. Grazie a tutti per il sostegno che ho ricevuto e sto ricevendo. Sono molto riconoscente”.
Uno Steiner a cuore aperto quello che si è concesso per la prima volta ai microfoni, che ha anche ammesso di essere rimasto parecchio scottato dalla vicenda: “Mi ha fatto male non aver potuto salutare i ragazzi, ma mi conoscono tutti e sanno che apprezzo quello che hanno fatto. È sempre meglio dirglielo, sarebbe bello dire: ‘Ehi ragazzi, grazie per quello che avete fatto per la squadra”.
Il modello Haas funziona ancora?
Proseguendo con l’intervista, il manager di Merano ha messo in discussione l’attuale modello di business di Haas, che nei primi anni ha prodotto ottimi risultati, ma che recentemente hanno portato la scuderia ad occupare spesso le ultime posizioni in classifica: ”La F1 è cambiata molto dopo il COVID. Quanto è cresciuta, quanto è diventata più grande, quanto è diventata diversa con il budget cap e come usarlo”.
Nel recente passato, diverse scuderie hanno accolto favorevolmente l’ingresso di nuovi investitori. La stessa Maximum Efforts Investments, che insieme a Otro Capital e RedBird ha acquisito il 24% delle quote di Alpine, aveva fatto un’importante offerta al team americano, con Gene Haas che ha però preferito declinare la proposta.
“Se si guarda alle altre squadre, tutte si stanno attrezzando. Non si stanno attrezzando ora, hanno iniziato a farlo due o tre anni fa, l’anno scorso. Quindi tutti si stanno rafforzando, investendo molto nel futuro, perché la Formula 1 sta percorrendo un’ottima strada in questo momento. Questo è ciò che bisogna fare per rimanere competitivi”.
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“Non conosco i piani di Gene Haas per il futuro, non li ha condivisi con me. Non è obbligato a farlo, tra l’altro. Voglio chiarire anche questo, sapete, in realtà non mi interessa più. Ma, dall’altra parte, vedo dove vanno gli altri e il modello con cui siamo partiti all’inizio, credo fosse un ottimo modello, ma forse non è più attuale”.
“È necessario investire al di fuori del budget cap per ottenere il meglio dal tetto dei costi operativi. Non direi che è molto complesso, ma bisogna pensare a come operare: come si può ottenere il massimo per rendere l’auto più veloce?”
”Credo che un anno fa molte persone abbiano capito questo aspetto, e abbiano iniziato a investire su come essere efficienti, spendendo denaro in investimenti di capitale e poi diventando operativi per essere più efficienti”.
Archiviato il capitolo Haas, Steiner ha intenzione di dedicare un po’ di tempo a sé stesso e alla famiglia, per poi valutare un eventuale ritorno in Formula 1.
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