Un nuovo scandalo si abbatte sulla Formula 1, stavolta con Haas accusata di aver fatto affari per 2.8 milioni di dollari con l’industria bellica Russa nonostante le sanzioni imposte dagli americani per l’invasione dell’Ucraina.
Un nuovo scandalo si abbatte sulla Formula 1, stavolta con Haas accusata di aver fatto affari per 2.8 milioni di dollari con l’industria bellica Russa nonostante le sanzioni imposte dagli americani per la guerra in Ucraina. La scuderia capitanata da Guenther Steiner aveva già dovuto fare i conti con il polverone mediatico a seguito della decisione di tagliare totalmente i ponti con il main sponsor Uralkali e della drastica scelta di rescindere il contratto di Mazepin, nonostante avesse già disputato i test invernali nel 2022. Ma cosa è successo nello specifico?
Haas accusata di fare affari con l’industria bellica Russa
La Haas ha avuto una relazione travagliata con Nikita Mazepin, il cui padre, Dmitry Mazepin, era anche uno sponsor della squadra tramite Uralkali. Tuttavia, una recente rivelazione ha messo a dura prova l’immagine della squadra. Gene Haas, proprietario dell’omonimo team in Formula 1 ed in NASCAR con Stewart-Haas racing, è anche il diretto interessato dello scandalo in questione, ovvero la Haas Automation.
Le sanzioni americane imposte come punizione per l’invasione russa ai danni dell’Ucraina avevano e hanno tuttora messo in ginocchio lo stato governato dal presidente Putin. Tuttavia, sono emerse ipotesi di transazioni con la produzione militare del Cremlino collegate alla Haas Automation.
Secondo PBS.org, infatti, Haas Automation potrebbe aver violato i controlli sulle esportazioni. Mentre, il vicepresidente della Haas Peter Zierhut, ha negato le accuse affermando di aver tagliato i legami con i russi lo scorso anno. Tuttavia, l’indagine condotta da Simon Ostrovsky, documentarista e giornalista americano, afferma il contrario.
”La nostra indagine mette in dubbio questo resoconto. I registri doganali esaminati da “NewsHour” mostrano che le spedizioni sono continuate per mesi dopo l’inizio dell’invasione russa. Almeno 18 spedizioni sono state effettuate in Russia direttamente dalla Haas per un valore di 2,8 milioni di dollari dal 4 marzo all’ottobre dello scorso anno. Sanzioni o no, l’industria russa degli armamenti dipende dalla tecnologia sviluppata in altri Paesi”.
Nella fattispecie, Haas Automation avrebbe fornito materiale alla fabbrica russa RATEP, azienda produttrice di armi facente parte della holding Almaz-Antey e soggetta a sanzioni da parte degli americani dal 2014.
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Se quanto riportato dal giornalista fosse vero, la Haas si ritroverebbe in guai grossi, specialmente considerando lo scandalo legato a Mazepin. In molti ora stanno accusando la scuderia di incoerenza ed ipocrisia, avendo fatto finta di tagliare i ponti con la Russia ma contribuendo di fatto ad alimentare la guerra in Ucraina. Tuttavia, il team principal della Haas Gunether Steiner ha voluto fare chiarezza perlomeno sulla situazione Mazepin.
“Ho parlato con l’intero consiglio. Era ovvio. Ho parlato con il presidente di Uralkali, Gene Haas, e la sera stessa abbiamo chiuso il rapporto. Allora non sapevamo cosa fare con Nikita, perché non si vuole distruggere la carriera di un giovane. Ma quando è emerso che Putin non si sarebbe fermato, qualche settimana dopo abbiamo preso la decisione che non avrebbe concluso la stagione per noi”.
L’americano ha infine precisato: “C’è stato un lungo periodo di attesa prima dell’invasione. Speravo che non la facessero. Poi una mattina ci siamo svegliati e hanno invaso l’Ucraina. Mi sono detto: “E adesso che diavolo succede?”.
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