Formula 1

Dino Chiesa in ESCLUSIVA: “Vi spiego perché Hamilton sarà campione con la Ferrari”

Dino Chiesa, nel paddock della F1, è un nome conosciutissimo. Potremmo dargli la definizione di guru se, negli ultimi tempi, non fosse così inflazionata. A scapito di chi lo è per davvero, perché guarda dove nessuno vede e ascolta quando nessuno sente.

Come diceva Francisco Conejo, il primo allenatore di Maradona, “Un talento come quello di Diego non lo scopri, te lo porta Dio”, altrettanto potrebbe dire Chiesa parlando di Lewis Hamilton e Andrea Kimi Antonelli. Il leggendario campione e la grande speranza dell’automobilismo italiano. Due storie che si incrociano, con un denominatore comune: Dino Chiesa.

Dino Chiesa ci ha parlato di Lewis Hamilton e Kimi Antonelli – Kart Republic

“La mia passione per i motori nasce sin dalla tenera età. Mio papà faceva il macellaio, ma faceva gare di moto da cross, poi dopo qualche botto di troppo ha pensato bene di smettere e avvicinarsi al crescente mondo dei kart. Ancora oggi, a 92 anni, è sempre vicino alla nostra scuderia. Io sono nato in una pista di motocross, durante una gara. Mia madre ha avuto le doglie mentre mio padre stava correndo. Ho trascorso l’infanzia in officina, ho provato anche a correre, ma ho capito che non faceva per me. Così ho sviluppato un’altra carriera, partendo da meccanico e facendo tutta la trafila, fino ad arrivare al vertice del team”.

Poi un bel giorno di fine anni Novanta entra nella sua vita Lewis Hamilton

“Diciamo che era predestinato, prima di me nel senso che lui era già stato visto da Ron Dennis. Come mossa di marketing si pensava che un pilota nero potesse avere un appeal importante, ma senza il suo immenso talento, non sarebbe diventato il grande campione che è. Lo legò al team McLaren, poi, insieme a Keke Rosberg, che io già conoscevo, nacque l’idea di affidarmi la coppia, Lewis e Nico, fondando il team MBM (Mercedes Benz McLaren). Dall’Inghilterra, entrambi vennero a correre in Italia che, ancora oggi, è il centro principale del kartismo mondiale. In pochi lo sanno, ma sono passati tutti da qui, compreso il grande Ayrton Senna”.

Ci racconta un po’ del Lewis degli inizi?

“Sono stato fianco a fianco con lui per due anni, cercando di farlo crescere, ma la stoffa era già evidente. Il contratto con entrambi era di tre anni, ma già alla fine del secondo si decise di farli correre con le auto. Quando arrivò qui era un talento grezzo, in Italia si affinò e ora è carino che ritorni qui, magari per chiudere un ideale cerchio: essere Campione del Mondo con la Ferrari”.

“Da noi ha appreso uno stile di guida diverso – prosegue Chiesa – con un grip totalmente differente a quanto era abituato in Gran Bretagna. E questo gli è servito moltissimo quando è salito sulle vetture da Formula, che generano un downforce più facile da gestire per chi già abituato a correre con i nostri kart”.

“Sono andato ad Abu Dhabi, all’ultimo Gran Premio. Non sono riuscito ad avvicinarlo, perché era costantemente circondato da persone di ogni tipo. Avremo modo di sentirci più avanti, quando verrà qui. Lui, però, conosce già l’Italia, anche se in pochi lo sanno. La sua straordinarietà sta in una carriera quasi ventennale durante il quale è stato al vertice con tipologie di macchine differenti. Per me sarà super competitivo anche con la Ferrari e credo che possa essere l’uomo giusto per riportare il titolo a Maranello. Inoltre – termina Chiesa – la scuderia sta crescendo e quest’anno ha dimostrato di essere tornata competitiva. Anche se ha 40 anni, Lewis ha ancora voglia e fame. Sarebbe un bene per tutti i tifosi della Formula Uno, non solo per gli appassionati italiani se riuscisse a conquistare il Mondiale. Sono convinto che chiuderà la carriera in Rosso e che lo farà vincendo”.

Questa la prima parte dell’intervista esclusiva a Dino Chiesa in cui abbiamo parlato di Lewis Hamilton. Nella seconda, che uscirà nei prossimi giorni, direttore sportivo di Kart Republic ci racconterà di Andrea Kimi Antonelli e del futuro radioso che lo attende in F1.


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