Helmut Marko è tornato a parlare del suo futuro in Red Bull, escludendo (almeno per ora) il suo addio e quello di Max Verstappen direzione Mercedes
Nonostante la classifica piloti e costruttori parli da sola, la tensione in casa Red Bull continua a tagliarsi con il coltello. Dopo l’archiviazione del caso a sfondo sessuale che lo ha visto protagonista per oltre un mese, Christian Horner è tornato a fare la voce grossa, ribadendo che nessuno può ergersi al di sopra di un team composto da 1400 persone, e che nessuno verrà costretto a restare, qualora manifestasse l’intenzione di voler fare le valigie.

Che le parole del britannico fossero una frecciata rivolta a Helmut Marko e Max Verstappen non è dato saperlo, ma è chiaro che che l’austriaco e l’olandese siano i due maggiormente al centro di rumors in questo momento.
Se il primo ha confermato la propria presenza in Australia, in seguito al colloquio avuto con il CEO della divisione Racing Oliver Mintzlaff lo scorso Sabato a Jeddah, il fuoriclasse olandese continua ad essere fortemente accostato a Mercedes per il dopo Hamilton.
Fonti riportano di come Max sia preoccupato dal continuo evolversi della situazione, e lo stesso pilota si è schierato platealmente dalla parte dell’austriaco, colui che gli ha permesso di arrivare in Formula 1 e di debuttare in Red Bull a soli 18 anni.
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Marko stesso ha apprezzato particolarmente le parole del tre volte campione del mondo, chiudendo però la porta al doppio addio, almeno temporaneamente: ”Sono molto grato per la lealtà di Max, mi ha impressionato. Al momento, non andremo insieme in Mercedes”.
Anche Horner, parlando delle presunte tensioni con il collega, ha affermato di avere in realtà un rapporto sereno con l’austriaco: “Le voci sulla sospensione erano una notizia per la squadra come per chiunque altro. Siamo rimasti piuttosto sorpresi nel sentirle. Helmut è un collaboratore della Red Bull GmbH, quindi si trattava di una questione tra loro e noi non eravamo coinvolti in questa discussione”.
“Conosco Helmut dal 1996 e nel corso degli anni ha svolto un ruolo importante. Questo ruolo si è evoluto nel corso degli anni, ma lo conosco da molto, molto tempo e a 81 anni è ancora ovviamente motivato dalla Formula 1, il che è positivo. Il mio rapporto con Helmut non è un problema. È sempre schietto, ma questo è Helmut”.
Al netto delle varie speculazioni e dichiarazioni, l’equilibrio in casa Red Bull resta comunque appeso a un filo estremamente sottile, ed anche una piccola crepa, arrivati a questo punti, rischia di aprire delle voragini con possibili conseguenze nefaste per la squadra.
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