Helmut Marko ha commentato l’improvviso addio di Gunther Steiner ad Haas, lasciando intendere che l’italo americano potrebbe aver pagato a caro prezzo la popolarità ottenuta grazie a Drive To Survive
“Mi ha fatto male non aver potuto salutare i ragazzi”. Così Gunther Steiner ha commentato la notizia che lo ha visto suo malgrado protagonista due giorni fa, con Gene Haas che ha deciso di non rinnovargli il contratto, preferendogli Ayao Komatsu come nuovo team principal. Un addio amarissimo quello dell’italo americano, con Helmut Marko che ha lasciato intendere come Gunther abbia pagato a caro prezzo la popolarità ottenuta negli anni grazie a Drive To Survive.

Steiner via da Haas, il commento di Marko
“Mettiamola così: chiunque diventi troppo popolare grazie a un documentario come Netflix tende a decollare, ma se si vola troppo in alto troppo in fretta, si cade più rapidamente”, ha commentato il consulente Red Bull a F1insider.com.
”Ho sentito solo che avesse intenzione convertire la sua popolarità in azioni della squadra, e al proprietario Gene Haas questo non piaceva più. Anche nel nostro sport la squadra viene sempre prima dell’individuo. Steiner è diventato una vittima della sua popolarità”.
Secondo l’austriaco, dunque, l’ex team principal della Haas sarebbe stato paradossalmente vittima dell’enorme successo ottenuto in Drive To Survive, la serie documentaristica sul dietro le quinte della Formula 1, lanciata e prodotta da Netlfix dal 2019, e che nel corso degli anni ha permesso alle personalità più carismatiche di emergere.
Tra queste c’era ovviamente Steiner, il cui vocabolario sempre un po’ fuori dalle righe ed alcune frasi divenute devi veri e propri tormentoni sui social lo hanno fatto diventare una vera e propria star. Tuttavia, la sua popolarità è andata in netta controtendenza con i risultati della squadra in pista, che in due delle ultime tre stagioni ha concluso al decimo posto nei costruttori.
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Anche Franz Tost, che ha anch’egli detto addio al circus un mese fa, ha parlato della grande pressione che potrebbe esser stata fatale al manager di Merano: ”Era un esperto del nostro sport, ma sa anche che la pressione in Formula 1 è brutale. Se l’ulteriore sviluppo di una vettura non funziona a metà stagione, si cerca qualcuno a cui dare la colpa”.
Come per una squadra di calcio il primo a pagarne le spese è solitamente l’allenatore, anche in questo caso il concetto è stato applicato alla lettera, con Gene Haas che ha voluto affidare il timone della scuderia ad una figura completamente diversa.
Toccherà quindi ad Ayao Komatsu l’arduo compito di tenere a galla una barca che sembra affondare sempre di più giorno dopo giorno, mentre Steiner, dopo dieci anni esatti nel paddock, potrà godersi un po’ di tempo lontano dalle scene.
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