Hugh Bird, ingegnere di pista di Sergio Perez dal suo approdo in Red Bull nel 2021, ha provato a dare una spiegazione alla profonda crisi che attanaglia il messicano da ormai troppe gare, e che lo ha fatto sprofondare nel confronto con Max Verstappen.
Hugh Bird, ingegnere di pista di Sergio Perez dal suo approdo in Red Bull nel 2021, ha provato a dare una spiegazione alla profonda crisi che attanaglia il messicano da ormai troppe gare, e che lo ha fatto sprofondare in classifica piloti nel confronto con Max Verstappen. Con 6 gare e 3 sprint ancora da disputare, il nativo di Guadalaja vanta ancora 33 punti di vantaggio su Lewis Hamilton, ma la coperta inizia ad accorciarsi sempre di più.
Perez è ormai l’ombra di sé stesso: la spiegazione di Hugh Bird
“È un viaggio che stiamo facendo insieme e, immancabilmente, ci saranno momenti difficili”, ha dichiarato l’ingegnere di pista parlando del suo rapporto lavorativo con il pilota messicano.”Sono sempre stupito quando abbiamo una sessione negativa e lui si riprende il giorno dopo, alimentando così la sua energia. Poi vedo che è pronto per la gara, e questo significa che lo sono anch’io”.
Se da un lato del box Red Bull conosciamo alla perfezione il binomio Verstappen-Lambiase (grazie anche ai tanti battibecchi trasmetti in diretta via radio quest’anno), dall’altro, la coppia Perez-Bird è passata decisamente più in secondo piano nel 2023.
Bird è diventato race engineer per la prima volta nel 2021, dopo aver lavorato sulla vettura del fuoriclasse olandese le stagioni precedenti, decidendo di sposare la causa dell’ex Racing Point e guidandolo in ogni gran premio da tre anni a questa parte.
Perez loda il rapporto con Bird, ma non è sufficiente per uscire dalla crisi
Nonostante il periodo – sportivamente parlando – molto complicato che Checo sta attraversando, il messicano ha tessuto le lodi di Bird, ammettendo di aver bisogno anche del suo aiuto per uscire dalla crisi: “Sarebbe molto facile incolparsi a vicenda e dare la colpa a lui o a me. Ma eravamo qui come squadra. Credo che la nostra sia una squadra molto forte”.
“Abbiamo la consapevolezza di dire: ‘Non abbiamo avuto una buona giornata’, o ‘non abbiamo dato il meglio di noi’. Probabilmente non abbiamo ottenuto il massimo dalla mia performance, dall’assetto o da qualsiasi altra cosa. Ma domani abbiamo una nuova opportunità. Dobbiamo solo provarci”.
Paradossalmente, le prime quattro gare hanno rappresentato il miglior inizio dell’avventura con gli austriaci per Perez. Tuttavia, dopo essere stato vicino al sorpasso in classifica su Verstappen a Baku, Checo si è perso in una spirale di risultati negativi, dalla quale fa ancora terribilmente fatica ad uscire.
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”Uno degli aspetti positivi di noi due è l’età”, aggiunge Perez. ”Siamo molto simili. Hugh non lavora come ingegnere di pista da moltissimi anni, quindi io sono come il suo primo pilota. Ma credo che l’aspetto positivo sia l’età e la sincronia che abbiamo nelle nostre vite al di fuori dello sport”.
“Una delle cose positive di noi è che quando tendiamo ad avere una giornata molto negativa, ad esempio una brutta qualifica in cui tutto è contro di noi, la maggior parte delle persone che ho conosciuto si abbatte profondamente e non riesce a pensare a ciò che verrà dopo, cioè il giorno della gara”.
“Mi è già capitato con Hugh di avere una giornata storta e di imparare subito da essa, pensando già a come uscirne. È una cosa fantastica nel nostro rapporto, perché non perdiamo mai la fiducia l’uno nell’altro. Una cosa che ci rende molto resistent. Nei nostri 3 anni abbiamo avuto momenti difficili, ma siamo sempre riusciti in qualche modo a uscirne. È una sorta di dinamica positiva in questo senso!
Il bel rapporto con il proprio ingegnere di pista non si sta rivelando però, al momento, sufficiente per uscire dalle sabbie mobili. Il messicano ha quasi la metà dei punti del compagno di squadra in classifica, e dovrà come minimo preservare la seconda posizione a fine anno per aumentare le chances di restare in Red Bull almeno un altro anno.
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