Ci sono gare che non si dimenticano, anche a distanza di decenni. Corse che rimangono indelebilmente nel tempo. Ognuno di noi le conserva nella parte della memoria legata ai ricordi. Oggi parleremo della gara più pazza della F1 moderna.
Il circuito è definito come l’università della Formula Uno. Stiamo parlando, ovviamente, di Spa Francorchamps, nel cuore delle Ardenne, teatro di battaglie epiche, con la pioggia a far spesso compagnia ai piloti. Come nel 1998, quando assistemmo alla gara più pazza della F1 moderna.
Colpi di scena a ripetizione, un vincitore a sorpresa, che porterà la sua Jordan al primo successo assoluto nel Circus. Al termine di due ore di emozioni, la firma sull’albo d’oro del Belgio sarà quella di un campione del mondo.
Si parte, con pista bagnata e pioggerellina tipica belga, con Mika Hakkinen davanti a tutti. Al suo fianco il compagno David Coulthard. Subito dietro di loro la Jordan di Damon Hill e le Ferrari di Schumacher e Irvine. In griglia ci sono 22 macchine. Sta per cominciare una vera e propria corsa a eliminazione.
Dopo il primo tornante della Source, il commentatore Rai Gianfranco Mazzoni dirà “Tutto regolare fino a questo momento”, poi, dopo pochi secondi, il delirio. Coulthard perde il controllo della sua vettura e attraversa la pista, andando a sbattere sul muretto. Si scatena una carambola che coinvolgerà ben 13 vetture. Qualcosa di mai visto. Per fortuna, i danni sono solo alle auto. Nessun pilota rimane ferito.
Nove di loro ripartiranno grazie al muletto, la vettura di riserva che ogni team metteva a disposizione di uno solo dei propri due piloti. Dopo la lunga sosta per ripulire la pista, nuova partenza. Hill guadagna subito il comando. Schumacher prova a infilare Hakkinen alla Source. Il finlandese resiste, ma quando esce dal tornante, in accelerazione, la vettura va in testacoda. Rimane in mezzo alla pista, colpito dalla Sauber di Herbert che lo costringe al ritiro.
Hill rimane al comando per qualche giro, poi Michael Schumacher decide di rompere gli indugi e sorpassarlo alla Bus Stop. Sembra l’inizio della cavalcata vincente del tedesco che arriverà a guadagnare anche cinque secondi a giro sull’inglese. La pioggia si intensifica, nelle retrovie si susseguono i ritiri. Jacques Villeneuve, campione del mondo 1997, perde il controllo della sua Williams in rettilineo, causa aquaplaning. Irvine esce di pista e danneggia il musetto. Dietro è un’ecatombe. Un grande Alesi si porta, con la sua Sauber, in lotta per il podio.
Tutto sembra procedere per il meglio per la Ferrari, fino a quando, al giro 25, succede il patatrac. Schumacher si trova davanti Coulthard, che, in difficoltà, sta per essere doppiato, Inizialmente lo scozzese non sembra abbia voglia di lasciarsi passare facilmente. Poi, improvvisamente rallenta e il tedesco della Rossa lo urta violentemente nel rettilineo in discesa verso Pouhon.
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Schumacher arriva ai box su tre ruote. Furibondo come non mai, scende dalla macchina per precipitarsi in quello della McLaren per aggredire Coulthard. Todt e alcuni tecnici riescono a calmarlo. Per poco i due piloti non arrivano al contatto fisico. Una scena epica della storia della F1.
La gara, intanto prosegue, con Hill al comando, seguito dal compagno Ralf Schumacher, da Alesi e Frentzen. Altro colpo di scena, qualche giro più tardi, con un incidente che è la copia carbone di quello visto pochi minuti prima. Stavolta i protagonisti sono Nakano, davanti, e Fisichella dietro. L’impatto è perfino più violento, la Benetton prende anche fuoco. Safety car inevitabile.
Si riparte. I colpi di scena finiscono qui. Vince Damon Hill, davanti al compagno Ralf e a un sontuoso Alesi, che porta la Sauber sul podio. Una gara che farà discutere tantissimo per l’accusa Ferrari nei confronti della McLaren di gioco di squadra poco corretto. Coulthard smentirà sempre di essersi fatto tamponare apposta, ammettendo, però, le sue responsabilità solo qualche anno dopo.
Tuttavia, la corsa di Spa, nel 1998, può davvero essere definita come la gara più pazza della F1 moderna.