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F1 | Maffei spara alto: “L’offerta degli arabi? Voglio molto di più di 20 miliardi per vendere!”

Il CEO di Liberty Media Greg Maffei ha commentato la presunta offerta di 20 miliardi di dollari da parte di PIF, fondo di investimento arabo, che avrebbe cercato di acquisire i diritti commerciali della Formula 1 a fine 2022.

Il CEO di Liberty Media Greg Maffei ha commentato la presunta offerta di 20 miliardi di dollari da parte di PIF, fondo di investimento arabo, che avrebbe cercato di acquisire i diritti commerciali della Formula 1 sul finire della stagione 2022. Secondo l’imprenditore americano, però, il valore del brand della massima cateogoria a ruote scoperte varrebbe ben più della cifra proposta dagli arabi.

Maffei offerta PIF Liberty Media
Liberty Media: Maffei chiede molto di più rispetto all’offerta di 20 miliardi di PIF © PlanetF1

Liberty Media: Maffei chiede molto di più rispetto all’offerta di 20 miliardi di PIF

“Siamo una C Corp. Ciò significa che se vendiamo una divisione, paghiamo l’imposta sul reddito delle società, e poi tutti i proventi che verrebbero distribuiti ai nostri azionisti pagherebbero, in aggiunta, le tasse”, ha dichiarato Maffei al Walker Webcast.

”Se dovessimo separare la Formula 1, creare una società separata e aspettare un periodo di tempo sufficiente, senza avere alcun piano o intenzione di vendere, quell’attività potrebbe essere venduta in futuro e non ci sarebbe alcuna imposta a livello societario. Quindi, per come siamo strutturati oggi, data la base fiscale, non saremmo venditori”.

Una posizione molto chiara quella dell’americano, il quale conferma di non avere assolutamente intenzione di vendere nel breve periodo. Liberty Media rilevò i diritti commerciali della F1 nel 2017 da Bernie Ecclestone per una cifra pari a 4.2 miliardi di dollari. Da allora, la crescita del brand è stata incredibile.


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“Se volessimo essere venditori, o anche solo prenderlo in considerazione, dovremmo eseguire un’operazione di spin-off”, prosegue Maffei. ”A parte questo, ci sono altre ragioni per cui potremmo farlo. Non è solo per fare una vendita, ma il modo in cui siamo strutturati sarebbe molto poco attraente”.

“L’ho già detto pubblicamente, i sauditi sono stati partner in un paio di cose: hanno una gara lì. Aramco è uno sponsor, ma non ci hanno mai contattato. E, francamente, 20 miliardi di dollari non sarebbero un prezzo interessante. È quotata a 17/18, perché 20? Io voglio molto di più! Siamo piuttosto ottimisti sul futuro”.

In pochissimi anni, grazie all’apertura totale nei confronti dei social, la serie TV Drive To Survive e vari spettacoli durante i weekend di gara e non solo, il valore brand è cresciuto esponenzialmente, tanto da attrarre l’attenzione degli arabi.

Proprio il fondo di investimento arabo PIF avrebbe addirittura offerto una cifra cinque volte superiore rispetto a quella necessaria per acquistare i diritti nel 2017. Tale offerta, però, è stata subito rispedita al mittente da Maffei.

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