Immenso Max nel diluvio di San Paolo. A Interlagos Verstappen vince da fuoriclasse e si avvicina notevolmente al quarto titolo consecutivo. Naufraga Norris, ancora una volta impreciso e con lui la McLaren che, però, complice i problemi della Ferrari, consolida il suo vantaggio nel Mondiale Costruttori.
Una gara pazza come non se ne vedevano da tempo. Anche se è giusto precisare che in Brasile il cliché è quasi sempre questo, essendo una delle corse più impronosticabili di tutto il Circus. Partito diciassettesimo, l’alfiere principe della Red Bull risale posizioni su posizioni sin dal via, sfrutta il giusto mix tra strategia azzeccata e mano della Dea Bendata, per attraversare per primo il traguardo al termine di un Gran premio epico. Un immenso Max nel diluvio di San Paolo conferma, una volta di più, le sue stimmate da fuoriclasse assoluto.
Sembrava un weekend nato male, con la penalizzazione in griglia di 5 posizioni, quella nella sprint e la sfortuna in qualifica, con la bandiera rossa a escluderlo dal Q1. E invece, ancora una volta, pur strepitando e lamentandosi sotto il suo casco, Verstappen ha macinanto sorpassi su sorpassi su una pista scivolosa che ha tradito molti colleghi.
Lui, però, no. Non ha sbagliato una virgola e, complice il team che ha deciso di non richiamarlo ai box per cambiare le gomme quando Norris e Russell hanno scelto di farlo, si è ritrovato secondo alle spalle di un superbo Ocon. La safety car prima, la bandiera rossa poi lo hanno favorito, certo. Poi, però, è stato altrettanto bravo a superare immediatamente l’Alpine alla ripartenza del giro 43, per poi involarsi solitario verso la vittoria. Un successo che mancava da 10 gare, a causa di una vettura che ha perso progressivamente competitività, dopo un grande inizio di campionato.
E i rivali? Norris maledirà la pioggia brasiliana per chissà quanti anni. Infatti, dopo qualifiche e sprint sembrava che tutto potesse andare verso una clamorosa riapertura della lotta al titolo mondiale. Purtroppo per l’inglese, però, il Gran Premio di San Paolo ha messo una definitiva pietra sulle sue ambizioni iridate.
Rimane apertissima la lotta per i costruttori, con la Ferrari che ha limitato i danni, confermandosi vettura poco competitiva sotto l’acqua. Sainz, dopo i fasti del Messico, ha assaggiato più volte i muri di Interlagos. Leclerc ha portato a casa pochi punti, ma il gap rispetto alla scuderia di Woking è rimasto quasi inalterato.
Merita più di una menzione l’Alpine che ha portato, sorprendentemente ,entrambe le vetture sul podio. Strategia perfetta e grandissima abilità di guida con asfalto bagnato hanno condotto Ocon e Gasly a un risultato strepitoso, in un’annata molto complessa per la squadra francese. Un buon viatico in vista di quella che dovrà essere la stagione del rilancio, a detta di Flavio Briatore. Quel 2025 in cui anche Alpine vorrà dire la sua per qualche successo parziale, senza aspettare condizioni particolari come quelle di ieri a Interlagos.