Il presidente FIA Mohammed Ben Sulayem avrebbe chiesto alla FOM di limitare la diffusione in diretta delle imprecazioni via radio.
Team radio nell’occhio del ciclone
I team radio in Formula 1, e nel motorsport in generale, sono da sempre un argomento di discussione alquanto controverso, sin dalla loro introduzione a metà degli anni ’80.
Assodata la loro utilità, soprattutto in situazioni di emergenza o di pericolo, in molti ritengono che le comunicazioni radio siano semplicemente un espediente per aumentare lo spettacolo, con la FOM, ovvero l’ente che gestisce i diritti commerciali della classe regina e la regia internazionale durante i Gran Premi, spesso criticata per aver mandato in onda anche imprecazioni e insulti tra piloti e non.
La FIA intende ora porre un freno a tutto ciò. Come riportato da motorspot.com, infatti, il presidente della federazione internazionale Mohammed Ben Sulayem avrebbe chiesto alla FOM di limitare la diffusione in diretta delle imprecazioni via radio.
“Dobbiamo distinguere tra il nostro sport – il motorsport – e la musica rap”, ha affermato l’emiratino in merito. “Non siamo dei rapper. Loro dicono la parola F quante volte al minuto? Noi non siamo così. Loro sono loro e noi siamo noi”.
”Ero un pilota. Nella foga del momento, quando pensi di essere arrabbiato perché un altro pilota ti è venuto addosso e ti ha spinto fuori. Quando guidavo e succedeva qualcosa del genere, mi arrabbiavo. Dobbiamo però anche stare attenti alla nostra condotta ed essere persone responsabili”.
“Ora con la tecnologia, tutto va in diretta e tutto viene registrato. Dobbiamo studiarlo per vedere se riusciamo a minimizzare ciò che viene detto pubblicamente”.
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“Immaginate di essere seduti con i vostri figli a guardare la gara e che qualcuno dica tutto questo turpiloquio. Voglio dire, cosa direbbero i vostri figli o nipoti? Cosa insegnereste loro se questo è il vostro sport?”.
Ma la FIA ha effettivamente il potere di imporre alla FOM tale richiesta? Si, secondo Sulayem: “Possiamo farlo e lo stiamo facendo. Siamo stati noi ad approvare un maggior numero di team radio nella trasmissione televisiva. Ma abbiamo delle regole, e le regole sono lì per il bene dello sport e per essere controllate e rispettate”.
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