A differenza di Zak Brown, Andrea Stella ha accettato di buon grado le spiegazioni della FIA sul caso T-tray Red Bull.
Per Stella il caso è chiuso
Il caso T-tray può già definirsi archiviato? Sembrerebbe di sì, almeno per il momento. Dopo le forti polemiche scaturite a inizio weekend legate al presunto utilizzo da parte di Red Bull di un dispositivo in grado di modificare a piacimento l’altezza del T-tray in regime di parco chiuso, la vicenda ha iniziato lentamente a raffreddarsi, lasciando spazio all’azione in pista.
“Da parte nostra non c’era nessuna evidenza che stesse accadendo qualcosa del genere“, ha dichiarato Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto FIA, chiudendo di fatto il caso.
“Sicuramente si tratterebbe di un qualcosa di illegale. Per questo, nonostante non avessimo prove che stesse succedendo davvero, abbiamo deciso che da questa gara in poi non sarebbe più stato possibile farlo“
”Una squadra ha un design che permette di variare l’altezza, non gli sarà permesso di avere accesso al parco chiuso. Credo che tutti i team l’abbiano capito e la situazione è attualmente sotto controllo”.
“Da parte nostra abbiamo fatto tutto il necessario per far cessare definitivamente le polemiche. Da parte nostra non c’è nulla di preoccupante. Si tratta di una vera e propria ‘non storia’.
A differenza di Zak Brown, che ha reclamato controlli più approfonditi sulla soluzione brevettata da Red Bull, Andrea Stella ha accettato di buon grado le spiegazioni della FIA sul caso: “La questione, in questa fase, può essere affrontata in modi diversi. Si può chiudere la questione, oppure continuare a portarla avanti”.
“Il mio punto di vista è che quando questo tipo di argomenti sono nelle mani della FIA, del dipartimento tecnico, si tratta di persone capaci che hanno più informazioni di quelle che abbiamo noi come team, e più strumenti per acquisire più informazioni di quelle che abbiamo noi”.
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”Loro hanno le competenze necessarie. Per quanto mi riguarda, mi fido di ciò che fanno. Se la FIA ritiene che la questione sia chiusa, la prendo per buona e la accetto. La questione è chiusa e vado avanti”.
L’italiano ha poi aggiunto: “Noi scuderie dovremmo cercare di essere più rispettosi della FIA, perché non è facile. È uno di quei ruoli che non scambierei, perché cercano di impedire ai concorrenti di cercare di massimizzare le prestazioni”.
“A volte questa prestazione è bianca, a volte è grigia, a volte è nera. In questo caso, se c’era una pratica di regolazione del bib anteriore in parco chiuso, in quel caso, è semplice, è nero. Ma è interessante notare che non lascia alcuna traccia. Quindi, non si sa se sia successo o meno”.
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