Anche Carlos Sainz si è espresso sul tema sollevato da Fernando Alonso sulla presunta disparità di trattamento tra piloti in base alle diverse nazionalità
Quanto successo a Miami lo scorso weekend ha ulteriormente alimentato le polemiche sul tema penalità, che negli ultimi tempi ha già di per sé generato parecchio malcontento tra i piloti.

Il portavoce principale di tale argomento è stato Fernando Alonso, che ha sottolineato la disparità di trattamento riservata ai piloti spagnoli, soprattutto in seguito alla decisione presa dalla direzione gara che ha deciso di non sanzionare Lewis Hamilton per la manovra effettuata in partenza nella sprint race.
Sulla questione si è espresso anche Carlos Sainz, penalizzato di dieci secondi al termine della gara di domenica per il contatto con Oscar Piastri, il quale ha smentito la teoria del connazionale: “Non ho un’opinione sulle nazionalità. La mia opinione riguarda la coerenza o l’incoerenza nelle sanzioni”.
“Sono rimasto sorpreso dal fatto che Piastri ha fatto qualcosa di simile a quello che ha fatto Magnussen e ha avuto molte penalità, ma non lui e non mi ha restituito la posizione. Quindi mi sono detto: ‘se stiamo andando tutti così, allora andiamo avanti”.
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”Per qualche motivo, i commissari ci hanno lasciato lottare più del solito. Senza darmi spazio, non so esattamente perché, ma ne ho preso atto e ho fatto lo stesso che gli altri hanno fatto con me durante tutta la gara. Ho iniziato a essere più aggressivo”.
Al netto dei vari discorsi legati a presunti pregiudizi sulle nazionalità dei piloti, è evidente come il metro di giudizio applicato dai commissari non sia uniforme di gara in gara, anche su episodi simili tra loro.
Una problematica emersa ormai anni fa ma che continua ancora oggi a far discutere a generare polemiche, e che andrebbe forse chiarita una volta per tutte, anche ai fini della credibilità della FIA stessa.
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