Bryan Bozzi si è aperto sul suo percorso universitario e professionale, che lo ha portato a scalare le gerarchie in Ferrari nel corso degli anni
Oltre ai vari colpi piazzati dall’esterno da Ferrari negli ultimi tempi, come ad esempio Lewis Hamilton e gli stessi Loic Serra e Jerome D’Ambrosio, anch’essi prossimi al passaggio a Maranello, Frederic Vasseur ha saputo anche valorizzare le risorse interne all’azienda, scegliendo un profilo sconosciuto ai più al posto di Xavi Marcos, ma che da anni ricopre un ruolo fondamentale nello scacchiere del team di pista.

Parliamo ovviamente di Bryan Bozzi, ingegnere italodanese che negli ultimi cinque anni ha ricoperto l’incarico di performance engineer per Charles Leclerc, e che proprio a partire dal weekend di casa Ferrari a Imola ha ricevuto un’importante promozione come ingegnere di pista del monegasco, mettendo subito in mostra doti comunicative eccellenti.
”Sono italo-danese di nascita e mi sono diplomato alla St George’s British International School of Rome prima di trasferirmi in Inghilterra per studiare Ingegneria meccanica alla Bath University”, ha commentato Bozzi, parlando del percorso universitario e professionale che lo ha poi portato a vestire di rosso.
”In quel periodo ho partecipato a un progetto di Formula Student, nell’ambito del quale diversi gruppi di studenti hanno la possibilità di disegnare e costruire una macchina da corsa e poi le varie università di tutto il mondo gareggiano l’una contro l’altra come fossero team di motorsport”.
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È proprio grazie all’apprendistato in Inghilterra che Bozzi si è formato come ingegnere, riuscendo poi a coronare il sogno di approdare in Ferrari: ”Grazie a quest’esperienza ho capito che le corse mi piacevano davvero, e ho cercato di ottenere un posto come stagista in Ferrari, il team nel quale tutti prima o poi vogliono lavorare”.
Parlando infine di cosa significhi lavorare per un team come Ferrari, Bozzi ha risposto: ”Le cose sono andate bene e ormai da molti anni faccio parte del team di pista della Scuderia Ferrari”.
”Rappresentare questa azienda e l’Italia intera nella massima categoria del motorsport è un grande motivo di orgoglio per me, a maggior ragione avendo la possibilità di lavorare accanto a un pilota eccezionale come Charles”.
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