A TCFormula 1Interviste F1News Formula 1

F1 | Ferrari, il metodo Vasseur per gestire i risultati negativi e le forti critiche dei media

Con una Ferrari che ha accusato il colpo dopo un ottimo inizio di stagione, Frederic Vasseur ha sottolineato l’importanza di mantenere la calma internamente e di fronte ai media.

Vasseur Ferrari
Ferrari, il metodo Vasseur per gestire i momenti critici e i risultati negativi © DPPI

Il metodo Vasseur

I 252 punti conquistati nelle prime otto gare, soli 24 lunghezze di distacco da una Red Bull riscopertasi incredibilmente umana, e la fantastica vittoria di Monaco con Charles Leclerc, avevano illuso i tifosi e forse anche Frederic Vasseur sulla possibilità di rivedere finalmente una Ferrari in lotta per il titolo.

Tuttavia, gli aggiornamenti di Barcellona, introdotti al fine di ottimizzare ancor di più un progetto nato nel migliore dei modi, hanno portato la SF-24 a deragliare in modo repentino e pericoloso, con Leclerc e Sainz che, dalla trasferta di Montreal, sono riusciti ad accumulare solamente 93 punti in 6 gare. 

I primi segnali di ripresa si sono visti solamente in Belgio, con il monegasco tornato in pole position grazie alla penalità di Max Verstappen e sul podio in gara grazie alla squalifica di George Russell ma staccato di soli otto secondi dal vincitore. 

Dopo 14 GP, Ferrari si ritrova ora al terzo posto nei costruttori e staccata di 63 punti dalla vetta, ancora pienamente in lotta grazie anche all’inaspettato declino della scuderia di Milton Keynes. Nelle ultime gare, però, il cavallino, ha dovuto cedere lo scettro di seconda forza a una McLaren sempre più straripante, con Mercedes che avanza anch’essa ad ampie falcate.


Leggi anche: F1 | La crescita di Hamilton fa sorridere Ferrari, il commento di Vasseur


“Internamente l’umore è buono”, afferma Vasseur in un’intervista rilasciata al sito della Formula 1, sottolineato l’importanza di mantenere la calma internamente e di fronte ai media in un momento estremamente delicato del campionato.

”Sicuramente volevamo ottenere di più e probabilmente abbiamo esagerato in alcuni eventi, cercando di ottenere di più. Quando si ha un atteggiamento aggressivo, a volte si ottiene meno. Dobbiamo mantenere la calma”.

“In qualche modo bisogna avere una sorta di frustrazione quando non stai facendo bene, perché è anche la spinta migliore per tornare, ma deve rimanere sotto controllo. Abbiamo avuto quattro weekend difficili: l’umore in squadra non era buono, perché non era quello che volevamo, ma c’era positività nel cercare di recuperare e capire il perché e risolvere il problema. L’atteggiamento è buono”.

Rischiare per vincere

Proseguendo con l’intervista, il manager di Draveil ha spiegato come la sua mentalità e il suo approccio abbiano portato il team di Maranello a compiere un importante salto in avanti rispetto allo scorso anno, al netto delle difficoltà riscontrate: “Se devo essere orgoglioso di qualcosa, non è il risultato. Il risultato è una conseguenza. È più il fatto che tutti siano più propensi a rischiare, un po’ meno spaventati. La conseguenza è il risultato”.

”Il fatto che stiamo cercando di cambiare un po’ la mentalità. Non si può mantenere il margine. Devi rischiare ovunque per vincere. Questa è una mentalità da racer. Probabilmente è anche il DNA della Red Bull. È il punto in cui dobbiamo fare un passo avanti”.

“Ci sono persone che sanno guardare agli aspetti positivi e altre che guardano alle aree di miglioramento, e io credo di essere più orientato verso queste ultime. Non spendo energie o tempo nella mia vita chiedendo ogni mattina: “Siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto?”.

“Questa è la competizione. Ho fatto nove gare in 10 settimane o qualcosa del genere. La cosa più importante è concentrarsi sulle proprie debolezze e mantenere un approccio di miglioramento continuo”.


Leggi anche: F1 | Hamilton: “Se la stagione fosse iniziata a Montreal la classifica sarebbe molto, molto diversa”


Infine, il francese ha aggiunto: ”Il mio compito è più che altro quello di non dare la colpa a tutto, di spronarli o di cercare di motivarli. A volte il mio compito è più quello di mantenere la calma, sia in positivo che in negativo”.

“La reazione a tutto è sempre quella di amplificare, prima all’interno ma anche all’esterno – con i giornalisti – e questa parte del mio lavoro è convincere tutti che non siamo campioni del mondo dopo il Canada o Monaco. E non siamo molto peggiori una settimana dopo il Canada”.

Seguici anche sui social: TelegramInstagramFacebookTwitter

Lascia un commento

* By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.