Dopo aver formalmente archiviato il caso T-tray poche settimane fa, la FIA ha voluto fare visita alla sede Red Bull di Milton Keynes per andare a fondo alla questione.
Dopo la polemica scoppiata nel weekend di Austin e protrattasi anche nei giorni successivi, il caso T-tray può considerarsi ufficialmente chiuso.
Durante il fine settimana del COTA, i delegati della federazione avevano già applicato dei sigilli nella zona incriminata, in modo tale da impedire qualsiasi tipo di utilizzo in futuro e tenere sotto controllo la situazione.
Come riportato da motorsport.com negli ultimi minuti, invece, la FIA ha fatto visita alla sede Red Bull di Milton Keynes la scorsa settimana per andare a fondo alla questione e verificare un eventuale uso improprio del dispositivo nel recente passato.
Nessuna irregolarità
“La FIA esamina e controlla regolarmente la conformità ai regolamenti tecnici, sportivi e finanziari dei team di F1”, ha reso noto la federazione in merito.
”Questo può comportare controlli a campione sul circuito o ispezioni e indagini presso le fabbriche dei team”.
“Allo stesso modo, è prerogativa dei team di F1 portare all’attenzione della FIA qualsiasi preoccupazione sul rispetto dei regolamenti da parte dei loro concorrenti”.
”Questo fenomeno è chiaramente intensificato nei campionati in cui la competizione per il premio finale può essere più serrata, come è avvenuto nel 2024”.
“La FIA prende molto sul serio qualsiasi problema di questo tipo e cerca di indagare oltre a tutti i controlli regolari che effettua durante i weekend di gara e oltre”.
“Nell’ambito di questo processo di valutazione, i rappresentanti tecnici della FIA hanno visitato la sede Red Bull per indagare a fondo sulle recenti accuse relative al design del fondo anteriore e al suo utilizzo”.
”Questa indagine ha concluso che non c’è stata alcuna violazione. Ha quindi confermato la posizione adottata dalla FIA durante il Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin”.
Anche per quanto riguarda l ribattezzato ”caso watergate”, esploso durante il weekend di Interlagos, la federazione non ha riscontrato alcuna anomalia: “Parallelamente, durante l’ultimo Gran Premio in Brasile, la FIA ha indagato sulle recenti accuse secondo cui i concorrenti avrebbero utilizzato acqua per gestire il surriscaldamento degli pneumatici”.
”Non sono state trovate prove che suggeriscano un comportamento irregolare. Consideriamo entrambe le questioni chiuse. Continueremo però a monitorare la situazione nel dettaglio”.
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Foto di copertina © Red Bull