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F1 | Verstappen spiega il “ridicolo” motivo del silenzio stampa post qualifiche

Dopo essersi reso protagonista nella conferenza FIA, Max Verstappen ha spiegato il perchè del silenzio stampa al termine delle qualifiche.


L’originale protesta di Verstappen

È un Max Verstappen letteralmente scatenato quello che abbiamo visto nel pomeriggio di Singapore. Dopo aver regalato spettacolo in pista in qualifica, ottenendo una fantastica prima fila, l’olandese si è reso protagonista anche nella consuete conferenza FIA al termine delle qualifiche. 

Verstappen silenzio stampa FIA
Verstappen spiega il “ridicolo” motivo del silenzio stampa nella conferenza FIA © Getty Images

Nella fattispecie, il fuoriclasse olandese ha deciso di rispondere alle domande dei giornalisti a monosillabi, in segno di protesta per la sanzione comminatagli dalla FIA nella giornata di ieri per aver utilizzato una parola non consona al linguaggio televisivo nel media day. 

Come conseguenza di ciò, il tre volte campione del mondo sarà costretto a scontare dei ”lavori socialmente utili” come punizione. 

Dopo il bizzarro siparietto in conferenza, Verstappen ha deciso di spiegare le motivazioni del suo silenzio stampa parlando con i media nel bel mezzo del paddock: ”Trovo ridicolo quello che è successo, quindi perché dovrei dare risposte esaurienti? È molto facile ricevere una multa o qualche tipo di sanzione, quindi preferisco non parlare molto, dire la mia”.

”Vogliono creare un precedente. Le persone, in passato, hanno ricevuto avvertimenti o una piccola multa. Ora con me hanno voluto dare un esempio ancora più grande, il che per me è un po’ strano, ovviamente”.


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“Non ho imprecato contro nessuno in particolare. Ho solo detto una cosa sulla mia vettura e loro, voglio dire, sì… è nel codice [Sportivo Internazionale n.d.r], e devono seguirlo”.

“Non è colpa dei commissari sportivi. Non voglio dare la colpa agli steward perché in realtà ho avuto una bella chiacchierata con loro. Devono solo seguire il codice. Penso che siano abbastanza comprensivi, ma è difficile anche per loro”.

“Penso che quello che ho detto non sia stato così spiacevole. Certo, capisco se la si rivolge a qualcuno. Sarebbe una cosa negativa. Le emozioni possono essere intense. Non va bene lo stesso. Lo capisco ma, come ho detto, ho ritenuto ridicolo quello che mi è stato dato”.

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