Otmar Szafnauer ha sparato a zero nei confronti del management di Renault e del CEO Luca De Meo, accusandoli di aver interferito troppo nelle dinamiche sportive in Alpine senza riportare direttamente al team principal.
Otmar Szafnauer ha sparato a zero nei confronti del management di Renault e del CEO Luca De Meo, accusandoli di aver interferito troppo nelle dinamiche sportive in Alpine senza riportare direttamente al team principal. Inoltre, alla base dell’addio dell’americano alla scuderia francese ci sarebbe stata una netta differenza di vedute con De Meo in merito alle tempistiche del progetto, con le due filosofie che hanno portato all’inevitabile separazione.
Szafnauer ne ha per tutti dopo l’addio ad Alpine: dal management di Renault alle accuse a De Meo
“La casa madre voleva avere molto controllo su molte aree della squadra corse”, riporta Chris Medland in merito alle parole dell’ex team principal Alpine. “Più di quanto abbia mai visto prima. L’area commerciale, l’area marketing, le risorse umane, le finanze, la comunicazione”.
”Tutte queste cose non sono state riferite a me, ma intorno a me, a qualcun altro nell’organizzazione più grande. Tutti agiscono come una flotta. Noi dobbiamo essere pirati per vincere”.
“Quindi, se tutto il resto è uguale, le auto sono uguali, i piloti sono uguali, il motore è uguale, la conoscenza delle gomme è uguale… ma ciò che non è uguale è il fatto che una Mercedes o una Red Bull hanno le risorse umane, la finanza – soprattutto la finanza ora a causa del tetto dei costi – tutti gli aspetti commerciali e di comunicazione che fanno capo a Horner e noi no, indovinate chi vincerà? La Red Bull”.
Accuse pesanti quelle di Szafnauer nei confronti della sua ex squadra, il quale incolpa senza mezzi termini Renault di aver ficcato troppo il naso negli affari del team, senza aver rispettato il suo ruolo. In Formula 1, infatti, il team principal è colui che ha l’ultima parola su tutte le decisioni finali. Non è stato però il caso in Alpine, con Renault che ha voluto tenere sotto controllo tutti i reparti principali.
”Se la si guarda in questo modo, è molto, molto facile da capire. Se non la si guarda in questo modo, ci si può convincere che “Oh sì, va bene così. Va bene che le risorse umane non facciano capo al direttore della squadra”.
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“Non va bene. Non va bene per niente, perché se devi assumere qualcuno e devi stipulare un contratto entro un giorno, perché è questo che facciamo in Formula 1, non puoi metterci due settimane. Se ci mettete due settimane, forse quell’ingaggio speciale è andato da un’altra parte. Bisogna essere dei pirati”.
Proseguendo con l’intervista, Szafnauer ha ammesso che l’impazienza di De Meo di voler vincere tutto e subito è stata una delle cause principali della rottura immediata.
“Credo che i vertici della Renault, il CEO Luca de Meo, vogliano, come tutti in Formula 1, il successo immediato. Purtroppo non è così che funziona in Formula 1″.
”Quindi gli ho fatto notare che ci vuole tempo e il processo di lavoro è necessario. Avendo corso per 34 anni, di cui 26 in Formula 1, penso di parlare con una certa esperienza quando dico ‘questo è quello che ci vuole per cambiare una squadra’. Loro volevano farlo più velocemente di quanto fosse possibile”.
“Non potevo accettare una tempistica irrealistica. Se si fa così è solo questione di tempo e tutti si sentono frustrati, quindi ho esposto un piano molto realistico e possibile. Credo che loro volessero accorciare il piano con qualcun altro”, conclude Szafnauer.
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