Dopo le nuove direttive emanate dalla FIA sulle ali flessibili, diverse scuderie, oltre a McLaren, sono state costrette ad apportare modifiche.
Il fine settimana di Austin, oltre alla doppietta Ferrari, è stato caratterizzato da (ulteriori) forti polemiche sul fronte tecnico, che hanno fatto seguito al polverone mediatico già sollevatosi al termine del GP di Baku sul caso ali flessibili.
Dopo la splendida vittoria di Oscar Piastri nella capitale azera, infatti, sui social aveva iniziato a circolare un filmato on-board della MCL-38, in cui era possibile osservare a occhio nudo un’anomala apertura del flap dell’ala posteriore anche a DRS chiuso.
Filmato chiaramente sfruttato a pieno da Red Bull, che non ha perso tempo nell’esporre reclamo alla FIA affinché facesse luce sulla questione, e possibilmente portasse a una punizione esemplare nei confronti della scuderia di Woking.
La federazione, che in un primo momento aveva decretato l’ala posteriore della vettura papaya legale, è poi intervenuta, non sanzionando McLaren ma emanando delle nuove linee guida alle quali tutti i team avrebbero dovuto attenersi da Austin in poi.
Non solo McLaren nel mirino
Tuttavia, come confermato da Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto FIA, non soltanto McLaren avrebbe apportato modifiche nella zona incriminata.
“Dopo Singapore abbiamo emesso una comunicazione sulle ali posteriori, dicendo cosa avremmo considerato accettabile o meno”, ha spiegato l’ex Benetton, McLaren e Ferrari a motorsport.com. “Due o tre squadre hanno dovuto apportare delle piccole modifiche per adeguarsi”.
In cosa consistono quindi i nuovi parametri? “Non vogliamo che l’apertura (del flap n.d.r) superi i 2 mm”, ha spiegato Tombazis.
“C’è un’apertura naturale, a causa del modo in cui le ali sono montate, si deformano e così via, ma in alcune squadre si deformavano di più”.
“Vogliamo solo assicurarci che non ci sia una sorta di tendenza continua in una certa direzione, ma non perché abbiamo in programma di introdurre immediatamente un nuovo test o altro”.
Avesse McLaren continuato a perseverare a oltranza nell’utilizzo del ”mini DRS”, la federazione avrebbe adottato contromisure più rigide?
“Sì, l’avremmo fatto, perché abbiamo dato loro un avvertimento specifico”, ha concluso Tombazis chiudendo l’argomento.
”Abbiamo detto loro: “Sentite, riteniamo che questa sia una cosa che dovete cambiare”. Se ci avessero ignorato, e in genere non lo fanno, avremmo denunciato il problema”.
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