Red Bull in crisi, la RB20 è ora instabile e necessita cambiamenti: Chris Horner analizza la situazione e indica la via.
Non è più la Red Bull dominante che il pubblico della F1 ha conosciuto nel 2023 in avvio di 2024: il team di Chris Horner si è perso nello sviluppo ed è stato risucchiato nella mischia da McLaren, Ferrari e Mercedes. Per uscire da questo impasse serve “semplicità“.
Alle difficoltà di Sergio Perez si sono aggiunte quelle di Max Verstappen, a secco di vittorie dal GP di Spagna di inizio estate. La Red Bull non entusiasma, non è più quella macchina perfetta capace di dominare gli eventi sin dal venerdì.
Ora il vantaggio nel mondiale costruttori è estremamente risicato. La McLaren soffia sul collo del team austriaco a soli 8 punti di ritardo, e anche la Ferrari si avvicina con costanza. Ma cosa è successo? Qual è il problema che affligge la Red Bull in questa fase del 2024? Il team principal Christian Horner comincia ad avere le idee piuttosto chiare.
Indomabile Red Bull: Horner vuole imitare McLaren
La vettura non è più stabile come prima: “Abbiamo un problema di bilanciamento della monoposto. Specialmente in ingresso curva. Non appena riusciamo a domare il posteriore, è l’anteriore a diventare problematico. Si finisce per soffrire di sottosterzo, distruggendo così gli pneumatici.“
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La strada per ritrovare la competitività è un percorso di semplificazione. Horner prende come esempio i rivali della McLaren, oramai team con la vettura di riferimento del lotto. “Guardate la loro macchina, sembra quasi un’evoluzione di quella dell’anno scorso. È molto più semplice della nostra. Forse abbiamo troppo complicato le cose e dobbiamo semplificare alcuni aspetti.”
Per il team principal britannico l’evoluzione della RB20, oltre che aver raggiunto un limite in alcune zone, ha complicato la comprensione di una vettura ora più difficile da stabilizzare. “Abbiamo raggiunto il limite di sviluppo in alcune areee la vettura ha perso la stabilità”, spiega il TP Red Bull, Chris Horner. “A volte forse è preferibile avere un carico aerodinamico lievemente inferiore ma un bilanciamento complessivo migliore. Questo per generare un miglior tempo sul giro e una gestione degli pneumatici più efficace.”
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