Dalla cantera alla F1, Russell-Antonelli è un binomio tutto Mercedes che Wolff è pronto a coccolarsi: i retroscena dell’austriaco.
Nell’aria da settimane, l’annuncio di Kimi Antonelli in Mercedes è frutto di un grande lavoro dell’Academy: il team principal austriaco Toto Wolff racconta alcuni retroscena preparandosi a difendere le proprie scelte nel 2025.
“Penso che la maggior parte dei meriti vada data a Gwen Lagrue. Gestisce la nostra Academy e il suo team. Sono abili nello scovare piloti sin dalla giovanissima età“, ha spiegato Toto Wolff. L’austriaco è emozionato, nel 2025 la sua squadra avrà una line-up “made in Mercedes”.
Sia Kimi che George sono prodotti del vivaio della scuderia anglo-tedesca, seppur con percorsi differenti. “Per quanto riguarda George, in realtà fu lui a trovare noi. Indossò il proprio miglior vestito e si presentò nel mio ufficio con una presentazione PowerPoint!”
Per il giovane pilota bolognese non andò così: “Fu Gwen che lo scovò. È bello ora avere due ragazzi Mercedes che abbiamo potuto supportare sin dai primi passi della loro carriera… è una testimonianza del nostro lavoro sui giovani piloti. Noi come Mercedes non avremmo trovato Kimi: aveva 11 anni e vedemmo i risultati in pista, ovviamente lavorando anche con i team di kart.”
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La scelta di consegnare la Mercedes di Lewis Hamilton a Kimi Antonelli è una scelta ponderata da parte del team principal Wolff. L’austriaco è ben consapevole dei riflettori che il 18enne italiano si ritroverà addosso, ma non teme le critiche ed è pronto a fare da scudo per quegli errori che – inevitabili per un rookie – capiteranno durante il prossimo mondiale. “Gli errori per Kimi ora saranno ancor più visibili perché sarà su una Mercedes. Noi però siamo pronti a fare questo investimento e ad avere questi ragazzi in squadra.”
Un Toto Wolff fiducioso e senza paura non ha voluto ripetere un “errore” commesso con George Russell. “Forse abbiamo imparato la lezione: forse George è stato un po’ troppo tempo in Williams. E alcuni dei suoi errori in Williams sono stati meno visibili.”
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