Era l’11 settembre quando arrivava l’ufficialità: le strade di Kimi Raikkonen e della Ferrari si separeranno al termine di questa stagione. Ciò però non voleva dire ritiro: il finlandese sarà un pilota della Sauber Alfa Romeo per il biennio 2019-2020. Il campione del mondo 2007 ha parlato in conferenza stampa, parlando di quando è diventata concreta la possibilità di un approdo in Sauber, ovviamente con qualche divertente siparietto.
“Lasciare la Ferrari non è stata una mia decisione. A Monza mi è stato comunicato di questo cambiamento e da lì mi sono regolato e ho incominciato a parlare con il team Sauber. Ci sono tante differenze tra tutte le macchine e ci sono poche auto sullo stesso livello. Vedremo cosa accadrà in futuro. Ovviamente come ho sempre detto l’obbiettivo è la vittoria, ma se non sarà possibile vincere cercheremo di ottenere il miglior risultato possibile.”
Alla domanda “Perché hai scelto la Sauber?”, Raikkonen ha risposto:
“Perché ho voluto farlo, non capisco perché tu debba complicare le cose. Ovviamente ho fatto una scelta e ho i miei motivi e credo che siano sufficienti per me”
Poi continuando, ad un’altra domanda nel quale gli è stato chiesto se avesse ancora passione per le gare, l’attuale pilota Ferrari ha risposto – ironicamente: “No, non ho più passione. Resterò in Formula Uno per altri due anni solo per rispondere alle vostre domande. Farò altri due anni anche se non sono felice solo per farmi fare delle domande da voi.”
Poi sull’ipotesi di poter vedere tre macchine per team ha dichiarato: “Teoricamente può essere una buona idea ma non so se sarà possibile mettere in atto quest’idea. È difficile.”
Concludendo ha dichiarato: “La probabilità del fatto che terminerò la carriera in Sauber è molto alta, non sono molto interessato ai numeri, all’età e via dicendo e faccio solo quello che ritengo più giusto per me. L’importante è che io rimanga in salute, poi vedremo. Al momento in Sauber ho firmato un contratto come pilota, chissà però cosa potrà accadere tra due anni, ma al momento non c’è nessun contratto che stabilisca che io possa avere un ruolo dirigenziale all’interno del Team. Spesso si parla se posso aiutare o meno Seb, ma da fuori è molto facile parlare, mentre in pratica è molto più difficile. Io posso guidare soltanto una macchina. Le gare mi stimolano a continuare, ma anche parlare con voi mi piace. Questo è il miglior momento del weekend. Ovviamente smetterò quando credo che sarà il caso.”
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