Nel corso della nostra intervista a Diletta Colombo abbiamo affrontato una delle tematiche più scottanti della categoria regina: la mancanza assoluta di donne nel ruolo di pilota in Formula 1
La giornalista ai nostri microfoni ha, infatti, detto la sua sulla “Rivoluzione silenziosa” in atto in Formula 1.
Fonte: Diletta Colombo on IG
Donne e Formula 1, un binomio che nel corso degli anni non sempre ha trovato realizzazione. Presenze fugaci, mai costanti e troppo spesso fermate sul nascere, le pilote che hanno provato ad avvicinarsi alla categoria regina non hanno mai effettivamente brillato al pari dei colleghi.
Sempre troppo poche, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, nonostante nel paddock oramai siano in molte le donne che ricoprono posizioni di rilievo. Eppure una scintilla si è accesa, prima con la W Series, tentativo quasi vano di Susie Wolff, ora con la F1 Academy.
Ne abbiamo parlato con Diletta Colombo, penna di Automoto.it, che tra commenti inappropriati dei soliti leoni da tastiera e difficoltà, ci ha raccontato la sua esperienza nel Motorsport.
Donne e Formula 1? Una rivoluzione silenziosa
Nata dalle ceneri della sfortunata W Series, la F1 Academy sembra stia prendendo una piega decisamente diversa grazie alla presenza di importanti sponsor e alla coincidenza dei weekend di gara con quelli della F1. Pensi che questi saranno fattori chiave per riportare finalmente le donne in Formula 1 o la strada da fare è ancora lunga?
“Diciamo che sicuramente serie come la F1 Academy aiutano a dare maggiore visibilità alla presenza delle donne nel Motorsport. Il fatto che le bambine di oggi possano ad esempio vedere donne che corrono in televisione è importantissimo. Quando ero piccola io i piloti erano uomini; quindi, era difficile identificarmi e pensare di correre in F1. Per questo è così importante dare visibilità a queste ragazze. Per abbattere le differenze bisogna partire dal basso, dai kart. Se tra 100 bambini che corrono, 97 sono maschi e solo 3 sono femmine è difficile che queste bambine continuino. In termini di sponsorizzazione, infatti, le aziende saranno meno interessate, sapendo di poter trarre meno visibilità. Anche dal punto di vista statistico, inoltre, se il numero di donne è maggiore anche la probabilità di trovare qualcuna di talento tra di loro è più alta. Detto questo ovviamente ci vorrà del tempo, si tratta di una “Rivoluzione silenziosa”.
“La discriminazione più grande viene dagli utenti”
Una rivoluzione che sta coinvolgendo anche altre figure relative al Motorsport come ad esempio in ambito giornalistico. Per quanto riguarda la tua esperienza quali difficoltà hai incontrato relative al fatto di essere donna e quale consiglio daresti ad una ragazza che sceglie di avvicinarsi a questo mondo professionale?
“Se devo essere sincera, non ho mai avuto problemi di questo tipo con addetti ai lavori e colleghi, ho solo incontrato tanta curiosità. Onestamente non mi sono sentita discriminata, ma al contrario ho avuto problemi con i cosiddetti leoni da tastiera. Quando ho cominciato ad esempio a fare video per Automoto, nel 2017, in molti scrivevano commenti inappropriati riguardo al fatto di essere donna e parlare di motori. Anche oggi succede, ma la vera differenza è la reazione degli altri utenti; mi difendono immediatamente e mettono in luce come anche una ragazza possa essere competente.
Sicuramente le nuove generazioni avranno meno resistenze ancora rispetto a quelle che ho incontrato io perché il cambiamento anche se lento sta avvenendo. Ovviamente non nascondiamolo: gli uomini etero bianchi sono ancora in netta maggioranza, ma per alcuni ruoli come quelli ingegneristici noto delle differenze importanti, dovute anche al fatto che sempre più ragazze studiano materie scientifiche”
“Un consiglio? Networking e forza di volontà”
“Il consiglio? Provateci, provateci sempre. Riceverete di sicuro anche commenti negativi, ma non bisogna farsi scoraggiare perché oltre ad essere sempre meno, sono il riflesso di chi li fa più che della vostra competenza. La Formula 1 è un mondo complesso e sicuramente lavorare al suo interno richiede sacrificio e anche una buona dose di fortuna, ma si può fare. Non abbiate paura, inoltre, di fare networking, contattando persone all’interno dell’ambiente. Ci sono, infatti, personaggi rilevanti che sono comunque molto disponibili”
Tornando alla F1 Academy, abbiamo avuto modo di vedere già dalla prima gara la lotta all’ultimo respiro tra Doriane Pin e Abbie Pulling. Pensi che queste ragazze ci regaleranno una stagione al cardiopalma oppure presto si delineerà il dominio di una delle due sull’altra?
“Secondo me Doriane ha qualcosa in più e penso che potrà dominare. Purtroppo, è stata sfortunata a Jeddah, ma in termini di velocità credo proprio che la vedremo sbocciare. Ricordiamo, tra l’altro, che viene dall’Endurance dove ha già ottenuto ottimi risultati, per lei in un certo senso è un downgrade la F1 Academy, anche se ovviamente guadagnerà moltissimo in termini di visibilità”
Immagine in evidenza: Diletta Colombo on IG
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