Rimonta, speranze di Safety Car e assunzione di colpe per quel disastroso Q3: Charles Leclerc commenta il suo GP di Singapore culminato nella risalita fino alla P5.
Scattato dalla nona piazzola, Charles Leclerc riesce a risalire – nei 62 giri del GP di Singapore – fino alla quinta posizione. Il monegasco – autore di una gara all’attacco – ha commentato la sua corsa a Marina Bay, senza nascondere più di qualche rimpianto per quel disastroso Q3 del sabato.
La rimonta dalla nona posizione prende il via dopo la sosta di Alonso che, insieme a Hulkenberg, aveva tanto “ostacolato” la risalita del ferrarista. Nella seconda parte di gara, condotta su pneumatici hard, Leclerc è stato un’autentica furia, mangiando secondi su secondi agli avversari, fino ad arrivare ad insidiare la quarta posizione di George Russell.
Come accaduto con Piastri a Baku, anche con la Mercedes #63 Leclerc è costretto a studiare il retrotreno della vettura davanti. Il monegasco non riesce a trovare il giusto abbrivio per mettersi davanti a Russell e deve accontentarsi di una comunque buona quinta piazza.
Il risultato del Cavallino non è per nulla deludente, considerando le posizioni di partenza. Certo, osservando il ritmo delle rosse, i rimpianti per il disastroso Q3 nelle qualifiche del sabato aumentano. Leclerc ne ha parlato ai microfoni di Sky Italia.
“Abbiamo fatto un’esecuzione perfetta. Tornando alla qualifica di ieri, le gomme non erano esattamente nella temperatura giusta. Io però sono colpevole di quella qualifica, se non fossi andato lungo in curva 1 sarebbe stato meglio. Con le mie dichiarazioni del sabato forse quello non era chiaro. Oggi ho pagato la brutta qualifica di ieri. Non diciamo altro, altrimenti devo andare a lavorare con Max e non vorrei”, continua sorridendo.
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“Oggi era una gara in cui si doveva recuperare. Abbiamo fatto un grande lavoro. Prima parte frustrante, ho perso tantissimo dietro a Hulkenberg e Fernando, ma poi è stata davvero una bella gara, non abbastanza però per la P4, ma ci siamo andati vicino.“
“Strategie e sosta tardiva? Ne abbiamo discusso tanto. È sempre difficile, credo avessimo più chance nel differenziare la strategia con le due macchine, per prevenire e sfruttare ogni eventuale Safety Car o Red Flag. Se aspettavamo la Safety Car? Ci speravamo, ma comunque sapevamo che continuare (allungando il primo stint,ndr) non sarebbe stato un disastro. Non ho rimpianti per questa gara.”
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