Memore della polmonite rimediata lo scorso anno, George Russell ha preferito non tuffarsi nella famosa fontana dell’Hotel Bellagio per celebrare la vittoria nel GP di Las Vegas.
A coronamento di un weekend capolavoro e assolutamente inaspettato, George Russell è riuscito a cogliere la seconda vittoria della sua stagione (sarebbero state tre senza la squalifica a Spa), sfruttando a pieno la strepitosa pole position ottenuta di forza al sabato.
Il pilota inglese deve ringraziare una W15 che, in condizioni di temperature bassissime e di poco grip, è tornata quasi miracolosamente una monoposto estremamente competitiva, come già dimostrato in alcune gare “fredde” negli scorsi mesi, come ad esempio Silverstone.
Niente tuffo in piscina per Russell
La cerimonia del podio, come ormai da tradizione, si è tenuta proprio davanti alla mastodontica fontana collocata dinanzi all’Hotel Bellagio, uno dei simboli più iconici della città del peccato.
Mentre molti si aspettavano un bel tuffo in piscina per celebrare la vittoria, Russell ha preferito non esagerare con i festeggiamenti, memore della polmonite rimediata lo scorso anno, e che per sua stessa ammissione lo aveva messo K.O. per parecchio tempo nell’off season.
“Volevo davvero farlo, ma dopo la gara ero così infreddolito che pensavo di ammalarmi seriamente”, ha commentato il britannico al termine della corsa.
”L’anno scorso, in questo periodo, mi sono preso una polmonite e sono stato male fino a metà febbraio dopo Las Vegas e Abu Dhabi”.
“Quindi, sul momento volevo farlo, ma poi ho ripensato alle difficoltà che ho avuto 12 mesi fa, perché è un vero e proprio stress per il corpo. A dire il vero, è a causa di tutto lo champagne che ero bagnato fradicio”.
Mercedes torna freccia d’argento
Analizzando infine il dominio messo in atto dal primo all’ultimo giro, Russell ha affermato: “È stata una vera sorpresa vedere quanto è stato forte il nostro ritmo, e assicurarci la pole ieri mi ha reso molto soddisfatto. Credo che abbiamo vinto la gara nel primo stint. A essere onesti, il primo stint è stato eccezionale”.
”Da quel momento in poi ho capito che l’unico modo per perdere la vittoria sarebbe stato quello di accusare graining e distruggerle. Quindi si trattava solo di gestire il mio ritmo, di gestire le curve giuste e di portare a casa il risultato”.
“Su tracciati come questo, relativamente scorrevoli, possiamo abbassare la macchina e renderla abbastanza rigida. Con poche o nessuna asperità in pista, voliamo”.
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