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F1 – Verstappen, Interlagos capolavoro di guida e non solo: “Miglior gara mai vista”

“La migliore gara che abbia mai visto”: così Eddie Jordan ha descritto il “capolavoro” di Max Verstappen in Brasile.

La gara di Interlagos ha consacrato, ancora una volta, la stella dell’olandese della Red Bull, capace di rimontare dalla diciassettesima posizione fino al gradino più alto del podio. Nel corso di una puntata del podcast “Formula for Success”, insieme a David Coulthard, Eddie Jordan ha mostrato tutta la propria ammirazione per Verstappen ed il “suo” GP del Brasile.

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Foto: Red Bull Content Pool

La domenica di Interlagos si è rivelata una giornata complicata per molti piloti, chiamati a gestire una pista in condizioni non certo favorevoli. A gestire, invece, con grande sapienza la corsa brasiliana è stato invece colui che – alla vigilia del GP – appariva come pilota in crisi chiamato a difendersi.

Scattato dalla casella numero 17, Max Verstappen ha impressionato appassionati e addetti ai lavori. Con un ritmo senza paragoni ed una guida impeccabile, l’olandese ha raggiunto la vetta approfittando della Red Flag, agguantando un trionfo che mancava da giugno.

La guida di Verstappen in Brasile ha impressionato molti, ma Eddie Jordan ha particolarmente apprezzato la guida del 27enne di Hasselt. “Sono davvero rimasto senza parole. Sai, quest’abbiamo assistito a molte gare titaniche ma, voglio dire, diventano insignificanti di fronte ad una gara come questa. È stata probabilmente la più grande gara che abbia mai visto, ha spiegato.

Non solo per lo stile di guida aggressivo e senza sbavature, Jordan ha sottolineato la lucidità di Verstappen nel caotico momento della ripartenza del giro di formazione.Penso sia stata il più grande esempio di controllo. Max ha dimostrato di conoscere a fondo il regolamento meglio di chiunque altro nel paddock. Così, non ha reagito a quelle luci e non è andato incontro ad alcun problema. Voglio dire, quei ragazzi – prosegue riferendosi a Russell e Norris – avrebbero potuto ricevere anche una penalità di 10 secondi e Max avrebbe vinto di 30 secondi. Ma questo non importava.”

“È stato così tranquillo, è stato un calcolatore, è stato esemplare. Per me è stata una lezione su come un pilota possa raggiungere l’apice della propria carriera e vincere il proprio quarto mondiale.”

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