La morte di Dietrich Mateschitz ha profondamente ridisegnato Red Bull a livello dirigenziale, ma Helmut Marko ha ammesso che lo scacchiere non è ancora stato completato.
La tragica scomparsa di Dietrich Mateschitz nell’ottobre 2022 ha profondamente scosso l’ecosistema Red Bull. Un uomo dalla mentalità imprenditoriale impressionante, capace di sfondare inizialmente nel settore delle bevande energetiche, per poi espandersi a macchia d’olio nel settore sportivo, passando dalla Formula 1, agli sport estremi e infine al calcio.
La galassia Red Bull ha avuto un impatto talmente significativo nel panorama calcistico da convincere persino una figura come Jurgen Klopp, riconosciuto universalmente come uno dei migliori allenatori al mondo, a prendere in mano le redini dell’intero progetto nel ruolo di Global Head of Soccer.
Come si è evoluta invece l’azienda austriaca in Formula 1? Dopo aver rilevato le quote della ex Jaguar a fine 2004, la scuderia di Milton Keynes si è imposta rapidamente al vertice anche in classe regina, conquistando il primo doppio titolo nel 2010 con Sebastian Vettel e Mark Webber, e consolidandosi come regina indiscussa per ben quattro anni consecutivi.
Terminata l’era di dominio Mercedes, Red Bull è tornata prepotentemente in cima alla classifica nel 2021, conquistando altri tre titoli piloti e due costruttori in tre anni.
“La morte di Mateschitz ha naturalmente comportato dei cambiamenti”, ha affermato Helmut Marko in un’intervista rilasciata ai connazionali di ORF, spiegando come Red Bull abbia cambiato pelle a livello dirigenziale negli ultimi anni.
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”Era un uomo autoritario. Le decisioni venivano prese tempestivamente. Era un imprenditore carismatico con una spiccata visione e con una propensione al rischio”.
”All’interno dell’organizzazione abbiamo riorganizzato tutto. Non è possibile trovare una personalità come la sua. Di conseguenza, anche lui non può essere sostituito da una sola figura”.
Anziché puntare su un unico nuovo leader, Red Bull ha preferito suddividere i compiti in tre figure distinte.
La prima nomina è stata quella di Franz Watzlawick messo a capo del settore bevande energetiche. A lui ha fatto seguito Alexander Kirchmay nel ruolo di Chief Financial Officer. Infine Mintzlaff, che oggi ricopre il ruolo di CEO di Corporate Projects and Investments.
”In termini di struttura, Oliver Mintzlaff è responsabile della Formula 1. Tra le altre cose, si occupa anche di calcio, ciclismo e altre discipline”, ha aggiunto l’austriaco.
Marko ha poi indicato Christian Horner come responsabile operativo, anche se ha ammesso che ”gli ultimi dettagli non sono ancora stati limati, poiché il sistema sta ancora crescendo”.
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