Helmut Marko ha preso posizione nel braccio di ferro tra Max Verstappen e la FIA sulla tanto discussa questione ‘swearing ban’.
Lasciateli correre
Negli scorsi giorni si è parlato molto dell’ormai famigerato ‘swearing ban’, ovvero il divieto di utilizzare parolacce e/o imprecazioni in conferenza stampa, via radio, e più in generale durante le dirette televisive tanto voluto dal presidente Ben Sulayem. Proprio quest’ultimo è finito al centro del ciclone alla vigilia del weekend di Singapore, con la federazione sempre più intenzionata a imporre una nuova linea di linguaggio più ”family friendly”.
La prima vittima di tale nuova linea comportamentale è stata proprio Max Verstappen, sanzionato a scontare dei ”lavori socialmente utili” per aver utilizzato una parolaccia nella conferenza piloti del Giovedì.
Tempestiva è stata la risposta dell’olandese, che ha deciso di adottare il silenzio stampa nelle conferenze post qualifiche e gara, rispondendo a monosillabi alle domande dei giornalisti presenti in sala.
Smaltite le polemiche, Helmut Marko ha voluto prendere posizione sulla questione, difendendo il proprio pilota nel suo consueto editoriale per speedweek: ”La FIA è andata nella direzione sbagliata con la penalizzazione di Max, che ha usato un’imprecazione che si sente così spesso nel mondo delle corse da essere praticamente parte del linguaggio quotidiano”.
”Inoltre, ha usato la parola per descrivere un oggetto, cioè una macchina, e non una persona. Credo che il metro di giudizio sia diverso se si guarda a ciò che ha fatto Günther Steiner, ad esempio, senza alcuna conseguenza”.
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”L’intera faccenda è chiaramente esagerata e ridicola. Credo che le nostre preoccupazioni siano completamente diverse, ma ritengo che la reazione di Max sia stata molto positiva, per il modo in cui ha chiarito in conferenza stampa cosa ne pensa, entro i limiti consentiti, con parole molto brevi’.
E poi ha aggiunto: ”Bisogna lasciar correre le emozioni. Oppure, se si è così moralisti, si possono cancellare le dichiarazioni pertinenti. In generale, la Formula 1 è uno sport ricco di emozioni, in cui è parte della cultura che i piloti esprimano le loro emozioni in base al loro temperamento”.
”Come squadra non possiamo fare molto, se non sperare che le autorità sportive si ravvedano. Non si può togliere la gioia del lavoro ai piloti con troppe regole. Max ha bisogno del fattore divertimento e della consapevolezza che lo sport che fa può essere fatto anche con gioia. Io stesso sono un fan del vecchio detto inglese “fateli correre”.
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