Johnny Herbert ha tentato di fornire una spiegazione sulla difformità di giudizio dei commissari FIA in merito alle penalità di gara in gara.
La rotazione degli stewards e la difformità di giudizio nell’assegnazione delle penalità è un argomento che si trascina ormai da diverso tempo in Formula 1.
Alla luce dei tanti, forse troppi, episodi simili valutati spesso in maniera discordante di gara in gara, in molti hanno invocato ormai da anni la nomina di un unico panel di commissari chiamati a giudicare le varie situazioni durante i Gran Premi, ma finora la proposta non è mai stata presa seriamente in considerazione.
Perchè quindi proseguire con la rotazione, alimentando continue polemiche, anziché stabilire quattro commissari fissi per ogni singola gara della stagione?
Secondo Jonnhy Herbert, che ha preso parte a diversi eventi nel ruolo di steward quest’anno, uno dei motivi sarebbe riconducibile a ragioni di carattere economico: “Dovrebbe esserci un commissario per ogni singola gara? Si può discutere di questo o di tutti e quattro allo stesso modo? Sì, si può discutere”, ha dichiarato in l’ex pilota a PlanetF1.
“Ma è una questione di tempo. Non veniamo pagati molto per questo. Guadagniamo 300 dollari al giorno o qualcosa del genere, quindi è molto poco”.
“A quel punto si trasforma in un vero e proprio lavoro, in cui ci si impegna per una stagione, per 20 o più gare, ad esempio. Quindi è molto, molto diverso da questo punto di vista”.
Nonostante Toto Wolff abbia sparato a zero nei confronti dei commissari dopo la penalità ricevuta da George Russell, Herbert non crede che il processo decisionale differisca in modo significativo nonostante le rotazioni: “Ogni volta che mi sono seduto con gli altri commissari, abbiamo avuto tutti una mentalità molto simile”.
“Credo che questo sia il motivo per cui la coerenza sembra essere la migliore in assoluto, ed è difficile cercare di mettere insieme gli ingredienti giusti per mantenerla”.
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“Veniamo tutti da luoghi molto diversi. Due di noi sono inglesi, ma anche un brasiliano e un italiano. Tutti noi abbiamo modi diversi, a volte, di affrontare certe situazioni. Sembra che abbiamo una forza lavoro tranquilla che funziona molto, molto bene”.
“Un pilota avrà sempre la sua opinione, e anche i team. Tutti arrivano con i propri pensieri e spiegazioni su ciò che sta accadendo. È lì che dobbiamo cercare di capire cosa sta succedendo. A volte non è facile, a volte sembra dura, ma poi c’è la correttezza e la coerenza, che deve entrare in gioco allo stesso tempo”.
“Ogni volta che si cerca di mettere tutto in un certo incidente, diventa una sorta di categoria, ma non sono comunque uguali all’interno di quella categoria, perché sono tutti diversi. In ogni weekend c’è qualcosa di diverso ed è per questo che la situazione è diventata più coerente. Sembriamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda, e questo è un aspetto che al momento funziona molto bene”.
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1 commento
La supercazzola di Johnny!!!