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F1 | I rimpianti di Kvyat: “Ero un pilota da mondiale, e sullo swap con Verstappen nel 2016…”

Daniil Kvyat è tornato a parlare della sua carriera in Formula 1 e della sofferta retrocessione in Toro Rosso nel 2016 a vantaggio di Max Verstappen.


Un pilota dal potenziale inespresso

Daniil Kvyat può essere considerato come uno dei più grandi ”what if” nella storia della Formula 1. Un pilota dalle indubbie qualità, capace di mettere in mostra grandi cose nella sua prima stagione da rookie in Toro Rosso a soli 19 anni, al punto da spingere Red Bull a puntare forte su di lui per il dopo Vettel nel 2015.

Kvyat Verstappen 2016
Kvyat è tornato a parlare dello swap con Verstappen nel 2016 © Sky Sports F1

Al suo primo anno alla corte di Milton Keynes, il pilota russo era anche riuscito ad avere la meglio su un Daniel Ricciardo al top della forma, che dodici mesi prima aveva a sua volta annichilito il quattro volte campione del mondo, spingendolo a lasciare Red Bull direzione Maranello.

Poi il disastroso avvio di campionato nel 2016 e quel doppio contatto al via a Shanghai e a Sochi con Vettel in entrambe le occasioni, con Red Bull che prese la drastica decisione di retrocederlo in Toro Rosso, promuovendo un Max Verstappen in grande ascesa.

“Guarderò sempre indietro con la consapevolezza di non aver ottenuto il massimo”, ha dichiarato il russo in un’intervista rilasciata a Formule1.nl, riflettendo sulla sua carriera in classe regina.

“Avevo il potenziale per lottare almeno per il mondiale come pilota. Naturalmente il caso gioca un ruolo importante. In Formula 1, la vittoria o meno dipende da molti fattori. E si dipende sempre dal materiale che si ha a disposizione, come abbiamo visto chiaramente di recente. Infatti, spesso è la vettura a determinare il primo, il quinto e il decimo posto”.

“In altre parole, anche in Formula 1 le stelle devono essere un po’ agevolate, in modo da finire nella macchina migliore come miglior pilota”.

”Naturalmente, per vincere bisogna fare bene molte cose, ma quello che sto cercando di dire è che bisogna anche avere una serie di circostanze dalla propria parte. Questo non mi è sempre stato concesso”.


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“Come ho detto, so quanto valgo come pilota, e con una vettura da titolo sarei stato sicuramente in lizza per il campionato. Non mi piace usare paroloni e dire che avrei vinto facilmente, perché la competizione in Formula 1 è feroce ed è sempre stata così”.

“È così che dovrebbe essere ed è anche il motivo per cui tutti noi vogliamo guidare in Formula 1. Tutti noi amiamo questa intensa competizione”.

”Guardando al passato, ho avuto la mia occasione in Red Bull quando la macchina non era granché, per usare un eufemismo. E naturalmente Max, ma prima anche Sebastian Vettel, hanno avuto la loro occasione alla Red Bull quando la macchina era molto forte. Le circostanze devono collaborare, e con me non hanno collaborato”.

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