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F1 | Non solo il derby con Ricciardo: la rivelazione di Lawson sulla sua promozione

Liam Lawson, fresco di promozione in VCARB al posto di Daniel Ricciardo, ha parlato della sua stagione vissuta fin qui come terzo pilota e della nuova sfida che lo attende.


Bentornato Liam

Dopo mesi e mesi di rumors sul suo futuro, Liam Lawson ha finalmente ottenuto un sedile a tempo pieno in Formula 1. Nel tardo pomeriggio di ierì, infatti, Red Bull ha comunicato ciò che tutti ormai aspettavano con trepidante fermento, ovvero la notizia del licenziamento di Daniel Ricciardo con effetto immediato.

Lawson terzo pilota VCARB
Lawson ha parlato della sua stagione vissuta fin qui come terzo pilota in VCARB

A prendere il suo posto sarà proprio il giovane neozelandese, che dopo aver impressionato nelle cinque gare disputate lo scorso anno in AlphaTauri, ironia della sorte sempre al posto di Ricciardo, avrà ora modo di cimentarsi in una nuova sfida ma da pilota ufficiale. 

“Quest’anno non è stato certo facile per me”, ha ammesso il 22enne di Hastings in un’intervista rilasciata a RacingNews365 poco dopo l’ufficialità.

“L’anno scorso ho potuto disputare alcune gare di F1, mentre quest’anno sono stato messo da parte. Allo stesso tempo, senza quelle gare dell’anno scorso, non avrei avuto diritto al sedile ora”.

“Tuttavia, quest’anno ho imparato molto nel mio ruolo di pilota di riserva. La Formula 1 è molto diversa dalle altre categorie, quindi quest’anno mi ha permesso di imparare molto. Non si può paragonare questa classe ad altre”.

”Ho tratto molti benefici dalla mia presenza in squadra. Sono stato presente nel paddock in ogni gara e ho imparato molto, soprattutto in termini di comunicazione all’interno del team. Mi riferisco alla comunicazione tra gli ingegneri. C’è davvero molto da fare in quell’area”.

“La sfida con Ricciardo? Non è stata una lotta solo tra me e lui. In Formula 1 si lotta con tutti per ottenere o mantenere un posto. Si lotta per sopravvivere. Tra me e lui, però, non è mai stato così. Forse perché siamo in un momento diverso della nostra carriera, ma tra noi è sempre andata bene”.


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Infine, il neozelandese ha voluto ringraziare Helmut Marko e l’intera famiglia Red Bull per la promessa mantenuta nei suoi confronti: ”(Helmut) mi ha preso anni fa dalla Toyota Racing Series in Nuova Zelanda, quando avevo 16 anni”.

“Poi ha fatto in modo che potessi arrivare fino alla Formula 1. All’epoca mi disse che il suo obiettivo era quello di portarmi in Formula 1 e ora ci è riuscito. Per questo gli sono molto grato, perché senza di lui non avrebbe funzionato”.

“Inoltre, naturalmente, sono molto grato anche a Christian Horner. È un uomo di parola. E anche a tutta la famiglia Red Bull, che mi ha dedicato un’immensa quantità di energia e di tempo”.

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